Agenzia nr. 360 – Cassa Prestanza Comune di Bari, Picaro: “Decaro la smetta di nascondersi e di prendere in giro i lavoratori. Affronti in Consiglio comunale l’argomento”  

 
ANNO XX
Numero 360
13/02/2023
Pubblicato in Bari

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Cassa Prestanza Comune di Bari, Picaro: “Decaro la smetta di nascondersi e di prendere in giro i lavoratori. Affronti in Consiglio comunale l’argomento”  

 

“Anziché continuare a nascondersi e a prendere in giro i lavoratori, il sindaco Decaro venga in Consiglio comunale a fare chiarezza, una volta per tutte, sull’annosa vicenda di Cassa Prestanza”. Ad affermarlo è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Michele Picaro che anticipa l’iniziativa del gruppo meloniano a Palazzo di Città che chiederà formalmente la discussione della questione in seduta consiliare monotematica. “La vicenda è nota – spiega Picaro – Cassa Prestanza, Sovvenzioni e Assistenza tra i dipendenti del Comune di Bari, permetteva ai lavoratori di accantonare delle somme che, a fine percorso lavorativo, avrebbero fruttato una buonuscita. Purtroppo, nel tempo, le entrate di Cassa Prestanza hanno finito per essere inferiori alle uscite al punto di arrivare a fallimento. Con l’evidente conseguenza che molti dipendenti non sono stati liquidati in alcun modo o lo sono stati solamente in parte. La recente sentenza del Tar – prosegue Picaro – dice tuttavia che è il Comune di Bari che deve stabilire se Cassa Prestanza, Sovvenzioni e Assistenza tra i dipendenti del Comune di Bari sia di natura pubblica o privata. Allo stato attuale – evidenza Picaro – il sindaco Decaro si limita invece alla semplice presa d’atto, con delibera di Giunta, che la Cassa non ha caratteri distintivi di ente pubblico ma ha natura di diritto privato, condividendo, di fatto, la delibera di Consiglio di Stato di pochi giorni fa e condividendo sia il parere non vincolante della Segreteria generale del Comune che le decisioni di Tribunale di Bari. Decaro, in pratica, veste i panni di Ponzio Pilato: se ne lava le mani in barba alle rassicurazioni date ai dipendenti comunali che vivono una situazione decisamente mortificante poiché hanno dato credito a chi aveva promesso loro di salvarli”, conclude Picaro.

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