LAZIO, LA REPLICA DEL PRESIDENTE ROCCA AL DIBATTITO IN AULA
Si è conclusa con l’intervento del nuovo presidente della Regione la prima seduta del Consiglio regionale del Lazio
Il presidente della Regione, Francesco Rocca, nella sua replica oggi nell’Aula del Consiglio regionale, che ha chiuso i lavori della prima seduta del nuovo Consiglio, ha voluto ringraziare anzitutto i consiglieri che avevano sottolineato nei loro interventi alcuni elementi che non erano stati affrontati o lo erano stati in modo inadeguato, a loro avviso, nel discorso di insediamento del presidente. Proprio su questi elementi è stato incentrato il suo discorso di replica al dibattito consiliare.
Sulla sanità, lungi dal proseguire la campagna elettorale, come gli era stato rimproverato, il presidente Rocca ha sottolineato che si sono volute evidenziare alcune carenze su cui lavorare da subito, a partire dal tema dei pronto soccorso; non si mette in dubbio il fatto che i Lea siano cresciuti, in questi anni, ha detto Rocca. Anche sul covid, non si è voluto negare che la risposta sia stata esemplare da parte del Lazio, ma solo dire che “questo non basta”, perché “c’è un prima e c’è un dopo”. Un coinvolgimento delle opposizioni è ciò che Rocca si augura sul tema dell’utilizzo del Forlanini, ad esempio. Il deficit delle aziende ospedaliere è un dato di fatto, purtroppo, secondo il presidente; allo stesso modo, sono un fatto alcune carenze della sanità nelle province laziali. D’accordo con un altro intervento sull’eccessivo ricorso alle esternalizzazioni in sanità e sullo scarso utilizzo dei fondi disponibili, Rocca ha detto tuttavia di non essere convinto dalla dicotomia tra pubblico e privato che è stata delineata in alcuni interventi di opposizione. Il presidente ha concluso il passaggio sui temi sanitari dicendo che una “visione comune” è quella che si deve perseguire in questo campo.
Anche sul tema femminile, non ci sono stati cenni espliciti nel suo discorso perché la tutela dei diritti è sottintesa e data per scontata nelle linee programmatiche di questa Giunta, ha affermato Rocca: ciò comporta anzitutto applicare le leggi esistenti integralmente. Tuttavia il presidente ha espresso, a proposito di un tema all’ordine del giorno del dibattito politico nazionale, le sue riserve sulla maternità surrogata. Non lasciare indietro nessuno, questa la parola d’ordine; a proposito dei flussi migratori, ad esempio, offrire una accoglienza dignitosa è un dovere nei confronti di chiunque. Anche sul tema della criminalità è stata rimproverata ingiustamente, secondo Rocca, una mancanza di accenni nel discorso inaugurale, perché per sua storia personale, a questo tema il presidente non può essere insensibile.
Sull’autonomia differenziata, esisteva una base di discussione posta dalla precedente Giunta dalla quale si può ripartire. No a confronti ideologici, insomma, per Rocca, ma confrontarsi sui problemi in concreto senza preclusioni e senza contrapposizioni aspre. Tra questi problemi, un altro dei principali è quello dei rifiuti: un piano c’è, va migliorato insieme ma senza pregiudiziali. Dieci anni non sono pochi, per cambiare il volto di una regione: per questo Rocca ha parlato di “occasioni perse”, ha voluto ricordare. Il termovalorizzatore rappresenta una novità rispetto al piano che era stato approvato in Regione, quindi occorre tempo per valutarne le ricadute sui territori e le popolazioni.
Sull’economia del mare ci sarà un intervento legislativo, ha proseguito il presidente. Neanche d’accordo si è detto Rocca sul fatto che la macchina amministrativa regionale lasci a desiderare, come ipotizzato da altri interventi dell’opposizione. Sempre tra gli spunti forniti dall’opposizione, è importante lavorare sulla rigenerazione urbana, ha detto il presidente, ma studiando bene la dislocazione degli interventi; allo stesso modo, è necessaria una grande attenzione al comparto audiovisivo.
Imperativo è “guardare avanti”, secondo Rocca, e in questo modo i risultati che ci si sono prefissi possono essere raggiunti. Così soltanto potranno essere date risposte concrete ai cittadini e alle cittadine del Lazio negli anni a venire.
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