da Pictet WM – Markets Weekly Outlook: Il momento dei FAANG

Buongiorno,

inviamo di seguito la flash note “Il momento dei FAANG” a cura di Cesar Perez Ruiz, Head of Investments & CIO di Pictet Wealth Management con una view settimanale sulle principali tematiche globali e l’andamento dei mercati finanziari.

 

Restiamo a disposizione.
Una buona giornata,
Giovanni Prati
+39 351 529 3362

 

 

Il momento dei FAANG

 

Nonostante la tensione nel sistema bancario statunitense sembri stabilizzarsi e gli utili del primo trimestre siano stati in generale migliori delle attese, vi sono ancora motivi per essere prudenti sulle banche americane, tra cui la crescente pressione delle autorità di regolamentazione e la concorrenza per aggiudicarsi i depositi, per non parlare del rischio di recessione. Questa settimana le grandi imprese statunitensi collegate alla tecnologia (FAANG) sono al centro dell’attenzione. Gli indicatori economici continuano a segnalare un’imminente recessione dell’economia statunitense. Con i fallimenti annunciati di alcune imprese di alto profilo e i timori riguardo al segmento degli immobili commerciali, riteniamo che gli incidenti siano possibili. Il brusco rialzo degli spread dei CDS sovrani dimostra come stia divenendo più costoso assicurarsi contro il rischio di un default degli Stati Uniti sul proprio debito. Gli spread sono in effetti più alti che nel 2011, l’ultima volta che la situazione di stallo riguardo al tetto sul debito federale  fu tanto intensa. Per il momento, l’ipotesi base è che il governo federale statunitense raggiungerà il tetto sul debito tra il mese di luglio e di agosto, ma il Tesoro degli Stati Uniti potrebbe esaurire i fondi già all’inizio di giugno, in funzione dell’andamento degli incassi delle imposte. L’irritante dibattito politico ha causato distorsioni nel mercato degli US Treasury, con un brusco calo dei tassi sui T-Bill a un mese, nonostante le diffuse aspettative di un ulteriore rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve la prossima settimana.

 

Gli esponenti della Banca centrale europea rimangono preoccupati per un’inflazione elevata e ostinata, malgrado il rapporto finale sull’inflazione dei prezzi al consumo per il mese di marzo abbia mostrato un rallentamento di alcune metriche sottostanti per la prima volta da 21 mesi. Prevediamo che la BCE alzerà i tassi di 25 punti base a maggio, sebbene una mossa da 50 punti base non possa essere del tutto esclusa. L’economia dell’Eurozona continua ad andare relativamente meglio di quella americana, giustificando la nostra preferenza per le azioni europee. Anche se la stagione degli utili del primo trimestre è più avanzata negli Stati Uniti, ci aspettiamo di vedere un maggior numero di sorprese positive in Europa rispetto all’altra sponda dell’Atlantico, dove alcune imprese stanno optando per una riduzione dei prezzi al fine di stimolare i volumi, a scapito della redditività. Nel Regno Unito, sia l’inflazione di fondo che l’inflazione complessiva sono state superiori alle previsioni. Unitamente all’espansione dei salari più forte delle attese, questo ha portato i mercati a riprezzare verso l’alto i tassi della Bank of England. Pur restando dell’avviso che la BoE sarà vincolata dalla debolezza dell’economia, continuiamo a prevedere un aumento finale da 25 punti base a maggio.

 

La crescita del PIL cinese per il primo trimestre è stata del 4,5%, molto al di sopra delle attese, ed abbiamo pertanto alzato la nostra previsione sulla crescita del PIL per l’intero 2023 dal 5,0% al 5,5%. Nei mercati azionari cinesi, il Real Estate continua a sottoperformare: pur notando una certa stabilizzazione, pensiamo che la ripresa nel settore potrebbe essere molto contenuta. Altrove, la più grande offerta pubblica iniziale dal 2018 (Rakuten Bank) ha fatto vedere che vi può essere ancora vita nel mercato azionario giapponese. In Sud America, la decisione del Cile di nazionalizzare le sue miniere di litio sottolinea che viviamo in un’epoca di scarsità.

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