da Pictet WM – Preview meeting FED

Buongiorno,

inviamo di seguito la flash note “Preview meeting FED: pausa sì o pausa no?” a cura di Frederik Ducrozet, Responsabile della ricerca macroeconomica di Pictet Wealth Management.

 

Restiamo a disposizione.
Buona giornata,
Lucrezia Pisani

+39 347 6732479

 

Preview meeting FED: pausa sì o pausa no?

 

A cura di Frederik Ducrozet, Responsabile della ricerca macroeconomica di Pictet Wealth Management

 

Dopo aver aumentato i tassi di 500 punti base in ciascuna delle ultime dieci riunioni del Federal Open Market Committee (FOMC), ci aspettiamo che oggi la Fed “salti” e mantenga i tassi invariati, pur mantenendo un orientamento da falco. Il rischio è quello di un rialzo dei tassi di 25 punti base, di cui i mercati prezzano attualmente una probabilità del 27%. Prevediamo che il dot medio salga di 25 punti base, al 5,25-5,50%, suggerendo un ulteriore aumento di 25 punti base in quest’anno. Le proiezioni economiche saranno probabilmente aggiornate con una crescita più elevata, un calo della disoccupazione e un leggero aumento dell’inflazione di fondo. Non ci aspettiamo grandi cambiamenti nelle scelte di politica economica, che continuerà a perseguire “un ulteriore irrigidimento nella misura in cui questo possa rivelarsi appropriato”, così come non ci aspettiamo alcuna modifica del QT. L’eventuale presenza di uno o due dissensi da parte dei presidenti regionali della Fed a favore di un rialzo non ci sorprenderebbe, sebbene un dissenso da parte di un governatore della Fed non si sia finora verificato. A meno che non si verifichi una significativa sorpresa al rialzo dell’IPC (segnalata il primo giorno della riunione del FOMC) o che i media riferiscano di un cambiamento nell’orientamento politico (dato che la Fed è in blackout), l’esito più probabile rimane una “pausa da falco”.

 

Ultima riunione FOMC

Dall’ultima riunione del FOMC, la crisi del tetto del debito è stata risolta e le tensioni del settore bancario si sono stabilizzate. Complessivamente, il tasso di disoccupazione rimane basso e l’inflazione si mantiene ben al di sopra del target. Tuttavia, i dati del mercato del lavoro hanno mostrato timidi segnali di raffreddamento e le pressioni inflazionistiche si stanno in parte attenuando.

Significativamente, il Presidente Powell e alcuni governatori della FED, che costituiscono il nucleo del comitato, hanno recentemente segnalato la volontà di saltare un rialzo dei tassi a giugno per valutare al meglio i ritardi nell’inasprimento della politica monetaria e l’eventuale impatto delle tensioni nel settore bancario. Sebbene sia probabile che durante la riunione di oggi il presidente Powell segnali una pausa nelle manovre di rialzo, ciò non significa che la FED abbia finito di combattere la sua battaglia contro l’inflazione. Ci aspettiamo quindi che la FED continui a rimandare un taglio dei tassi, sebbene questi ultimi siano molto vicini a raggiungere livelli sufficientemente restrittivi, e che la sua prossima mossa sarà probabilmente un nuovo rialzo piuttosto che un taglio, mantenendo la linea dura per qualche tempo.

 

Dot Plot e Riassunto delle Proiezioni Economiche

Prevediamo che il dot medio del 2023 si alzi di 25 punti base al 5,25-5,50%, il che implicherebbe un rialzo dei tassi di altri 25 punti base (supponendo che si mantengano stabili a giugno – vedi Figura 1). Prevediamo che i dot generino opinioni divise all’interno del comitato, con alcuni dot che non presenteranno cambiamenti e altri che indicheranno invece più di un altro rialzo dei tassi per quest’anno. Inoltre, è presente un focus sempre maggiore sulla stima dei tassi di interesse a lungo termine della FED alla luce del rilancio delle stime del tasso neutro reale r* che suggerirebbe una continuazione dello scenario a tasso basso che esisteva prima della pandemia. La stima a lungo termine della FED è rimasta infatti notevolmente stabile durante la pandemia e ci aspettiamo che rimanga invariata al 2.5%.

Le proiezioni economiche potrebbero subire dei piccoli miglioramenti evidenziando una crescita maggiore, minore disoccupazione e un leggero aumento dell’inflazione di fondo, tenendo in considerazione le sorprese sui dati che ci sono state tra le riunioni di marzo e giugno.

 

Non prevediamo alcuna modifica all’attuale piano di deflusso del bilancio della FED su Treasuries e agenzia MBS. L’aumento in corso dell’emissione di T-bill probabilmente prosciugherà sia le riserve bancarie sia lo strumento ON RRP della FED. Il rischio è che se la maggior parte dell’emissione fosse assorbita dalle riserve bancarie ridotte (invece che da una diminuzione del RRP) le riserve stesse potrebbero avvicinarsi al livello minimo confortevole prima del previsto, portando ad una fine anticipata del QT. (La stima approssimativa per il livello minimo si aggira attorno all’8% del PIL o a circa 2,4-2,8 triliardi di dollari, anche se con ampie fasce di errore). Tuttavia, secondo il nostro scenario di base ci aspettiamo che il QT continuerà almeno fino alla fine di quest’anno.

 

Non prevediamo grandi cambiamenti nelle dichiarazioni rispetto alla politica monetaria che ci aspettiamo continui a perseguire “un ulteriore irrigidimento nella misura in cui questo possa rivelarsi appropriato”. Il principale rischio da falco potrebbe concretizzarsi nella dichiarazione di un ulteriore irrigidimento delle politiche già in riferimento alla prossima riunione, suggerendo un rialzo a luglio.