“Il Campo Largo, ovvero la grande coalizione di sinistra che va da Fratoianni a Calenda, passando per Schlein e Conte, ha riunito le fila sotto la bandiera del salario minimo, una misura puramente ideologica in contrasto con i problemi reali di un Paese in cui i redditi da lavoro sono iper-tassati e che si ripercuoterebbe unicamente sulle spalle delle imprese, che invece dovrebbero essere incentivate ad investire in aggiornamento e produttività “, così Claudio Desirò, Segretario di Italia Liberale e Popolare, commenta la ritrovata unità della sinistra parlamentare.
“Un centrosinistra che più che ad una coalizione assomiglia ad un gruppo di correnti esterne dello stesso partito, sopratutto ora che il PD di Schlein ha intrapreso la strada che porta verso il populismo grillino e verso le antiche battaglie di una sinistra massimalista superata dalla storia”, continua Desirò.
“Una sinistra che vede le imprese come bancomat per le Casse dello Stato, come sottolineato da Tridico, che ha esaltato il “salario minimo”, in quanto porterebbe ad un aumento del gettito fiscale”, aggiunge Desirò.
“Ora che la Segreteria PD ha riproposto la vecchia idea di una patrimoniale e della tassazione delle rendite, viene da chiedersi cosa ne penseranno le correnti esterne in coalizione. Non tanto Fratoianni e Conte, visto che la patrimoniale è da sempre un obiettivo demagogico e punitivo che piace a sinistra estrema e grillini, ma Calenda, che continua a parlare di liberal-qualsiasi-cosa, salvo inseguire le posizioni di sinistra, a scapito della coerenza e degli ideali millantati”, conclude Desirò.