Agenzia nr. 1429 – I lavori della VI Commissione 

 
ANNO XX
Numero 1429
05/07/2023
Pubblicato in Bari

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I lavori della VI Commissione 

Seduta di audizioni in VI Commissione presieduta da Donato Metallo.

CPI Taranto

Primo argomento trattato ha riguardato la chiusura delle sedi dei Centri per l’impiego di Taranto. Pertanto su richiesta del consigliere Massimiliano Di Cuia (FI), sono stati convocati in audizione il presidente e la dirigente di Arpal e l’assessore al lavoro e formazione.
Nel merito è intervenuta la dirigente Arpal Marta Claudi per assicurare che i dipendenti di Arpal che si sono visti senza una sede lavorativa a seguito delle disposizioni del Sepal per le carenze strutturali in cui versava, troveranno presto allocazione nella sede individuata in via Ancona che sarà ceduta all’Agenzia per il lavoro dall’Asl di Taranto. La dirigente ha precisato che in questa sede sarà allocato il personale di front office, mentre quello di back office rimarrà ancora in smart working fino a trovare collocazione in un’altra sede già individuata dal Comune di Taranto. Tutte e due le sedi saranno temporanee in attesa dell’acquisto di una nuova sede che è stato inserito nella progettazione con i fondi del PNRR, che dovranno essere utilizzati entro dicembre 2025. 
 Per il presidente di Arpal Beniamino Di Cagno, priorità assoluta è mettere mano alla mappatura delle sedi perché siano a norma e ha sollecitato l’assessore al ramo Sebastiano Leo, presente ai lavori, di procedere celermente alla definizione del CdA, con la nomina del direttore generale per poter procedere pienamente nell’espletamento delle funzioni dell’Agenzia per le politiche attive del lavoro. 
Ottimismo per il futuro di Arpal è stato espresso dall’assessore Leo, il quale ha comunicato che è stato redatto il Piano di potenziamento che è al vaglio del Ministero per l’approvazione. 

Occupazione operatori Porto di Taranto

Altra tematica oggetto di audizione è stata l’offerta formativa afferente il fabbisogno occupazionale del Porto di Taranto.
Anche questo punto è stato portato all’attenzione della Commissione dal consigliere Massimiliano Di Cuia, congiuntamente al consigliere Antonio Scalera. 
In riferimento al piano dell’organico del porto di Taranto 2021-2023 che prevede 22 profili professionali necessari alla riqualificazione prospettica del personale del porto stesso, Il presidente dell’Autorità del sistema portuale del Mar Ionio Sergio Prete, ha specificato che c’è un forte bisogno di un ammodernamento e formazione delle figure professionali verso cui la Regione deve continuare a fare aggiornamento delle figure e immaginare un lavoro specifico per dare la possibilità di accedere alle occupazioni future al Porto di Taranto. 
In tal senso sono intervenuti i rappresentanti delle sigle sindacali Uil trasporti Taranto, FIT Cisl e FILT Cgil, i quali hanno evidenziato che la questione più urgente da risolvere riguarda i lavoratori dell’Agenzia Taranto container terminal, di cui 352 oggi sono ancora in cerca di ricollocazione: Si tratta di 250 operai, 102 figure tecniche impiegatizie. La richiesta dei sindacati è quella di aggiornare le competenze e la loro riqualificazione, mettendo in campo da subito lo strumento della formazione. 
Sul tema è intervenuto l’assessore Sebastiano Leo per dire che si stanno costruendo percorsi perché la formazione si adatti alle esigenze delle imprese. Sarà dunque dato seguito ai piani formativi aziendali per dare una risposta alla riqualificazione e alla formazione continua.  

Vertenze Networks Contact e Piazza Italia di Casamassima

I lavori della Commissione sono stati interessati anche da due vertenze lavorative private: quella della Networks Contact di Molfetta e dello store di Piazza Italia nel Centro commerciale di Casamassima.
Nello specifico, su richiesta del consigliere Francesco Paolicelli (Pd), si è cercato di fare sintesi e giungere ad una soluzione per evitare che 600 unità lavorative impiegate per i servizi di call center vengano spostate nella sede operativa di Palermo. 
Il presidente della task force regionale per l’occupazione (comitato Sepac) Leo Caroli, in premessa del suo intervento, ha precisato che è una crisi generale che nasce dalla ricerca dell’offerta più bassa per l’erogazione, da parte di società private, di servizi di call center anche per conto di grosse società partecipate.  Nel caso specifico è stato dichiarato dalla società di Networks Contact che il 93,6% del costo dell’azienda è dovuto al personale e che per una ottimizzazione dei costi, l’azienda ha deciso lo spostamento dei lavoratori. 
Caroli ha inoltre comunicato che nel corso del tavolo istituzionale sulla vertenza, non si è raggiunta nessuna intesa, lanciando nello stesso tempo l’invito alle parti sociali presenti oggi in Commissione (Cgil, Cisl e Uil) di giungere ad una negoziazione il cui risultato possa generare una riduzione del costo del lavoro, anche di poco, consapevoli che una vertenza di questa valenza richiede sforzi da tutte le parti. Inoltre, è opportuno che si avvii un tavolo interministeriale per regolamentare questo mondo, mettendo soglie e regole e salvaguardando la dignità del lavoratore.
L’invito dell’assessore Leo, intervenuto sul punto, è di non chiudere il tavolo a livello regionale data la portata della vertenza e, nello stesso tempo ha assunto l’impegno di farsi promotore di iniziative che vanno nella direzione di istituire un tavolo interministeriale.
Il direttore generale del Networks Contacts, a margine degli interventi delle rappresentanze sindacali, ha sottolineato che la negoziazione vera non è mai partita, ma che è pronto sin da subito a rinegoziare.
Un’apertura in tal senso è stata espressa da Uil e Cisl, pur ammettendo che una situazione di profonda crisi per il settore che ha bisogno di sistema e che una soluzione sarebbe lo smart working o concentrazione di prestazione in quattro giorni. Mentre Cgil è ferma sulle sue posizioni che vanno nella direzione di non toccare in alcun modo i diritti dei lavoratori.
In conclusione, il consigliere Paolicelli, a nome di tutta la Commissione, con la disponibilità del presidente della task force, ha rivolto l’invito alle sigle sindacali di farsi promotrici di un accordo, per provare a fare sintesi, da sottoporre al tavolo della task force senza andare in deroga. 

In ordine alla vertenza dello store di Piazza Italia nel Centro commerciale di Casamassima, il rappresentante legale della società Ceetrus Italy che gestisce la galleria commerciale, ha ribadito che la proprietà ha chiesto il rilascio dei locali commerciali di Piazza Italia a seguito dell’esigenza di entrare in possesso dell’immobile per scadenza contrattuale, e che la disponibilità da parte loro si limita a concedere un po’ di tempo per dare la possibilità di trovare un’altra sede. 
Sulla vicenda è intervenuto il direttore di Piazza Italia il quale ha evidenziato che nello store trovano occupazione 16 persone che vi lavorano da 11 anni, facendo registrare un attivo di 3 milioni e 300 mila euro annui e che non riesce a comprendere il motivo per cui la società stia sacrificando l’insegna di piazza Italia che invece è disponibile a rivedere i canoni d’affitto e a ripensare gli spazi.
Nel merito sono intervenuti i rappresentanti sindacali della UIL, i quali hanno invitato la società a fare un passo indietro rispetto alla decisione presa, dichiarandosi pronti a seguire la via giudiziaria a tutala dei 16 lavoratori appellandosi al principio del ramo d’azienda.
Alla luce di quanto esposto dagli intervenuti, il presidente della task force ha affidato l’incarico al rappresentante legale di valutare l’opportunità di procedere all’ascolto delle parti al fine di fare sintesi ed arrivare con delle proposte risolutive al tavolo di crisi già convocato per l’11 giugno prossimo, rilevando che della vertenza si è fatta carico la presidenza della Regione ed il Consiglio regionale. 
Su disposizione del presidente Paolicelli, l’argomento sarà affrontato anche in sede di IV Commissione, con la convocazione dell’assessore allo sviluppo economico e del Dipartimento preposto, per fare chiarezza sulle norme della contrattazione.  

 

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