Gloria ha ottenuto l’aiuto medico alla morte volontaria da parte della Regione Veneto, in applicazione della sentenza “242 Cappato – Antoniani” della Corte costituzionale, grazie all’assistenza legale e alla vicinanza umana di Filomena Gallo, e all’aiuto del medico di Welby, Mario Riccio.
Era malata terminale di cancro. Non era dunque “attaccata a una macchina”, ma il Veneto di Luca Zaia per la prima volta ha riconosciuto la sua chemioterapia come “trattamento di sostegno vitale”, cioè la condizione indispensabile per ottenere “aiuto al suicidio”, e le ha messo a disposizione la strumentazione e la sostanza eutanasica. È un precedente di portata straordinaria, in particolare per i pazienti oncologici giunti ad una fase terminale della loro malattia.
Questo è accaduto nella Regione presieduta da un esponente della Lega, segno che su questo tema non contano gli schieramenti partitici, ma l’attenzione alla sofferenza.
Tutti i leader dei grandi partiti sono rimasti rigorosamente zitti. Ma la realtà è più forte di chi la vuole nascondere.
La lotta di “Gloria” testimonia che si possono strappare nuove libertà anche con un Governo ostile, se sappiamo essere determinati e concreti.
Mentre continuano le disobbedienze civili sull’eutanasia legale, e l’intergruppo sul fine vita raggiunge i 39 eletti, prosegue anche la campagna per il deposito delle leggi regionali “Liberi Subito” per dare procedure e scadenze certe a chi chiede un aiuto a morire. Dopo Abruzzo, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Piemonte, anche in Lombardia e Toscana inizieremo nelle prossime settimane la raccolta firme.
Disobbedienze civili, intergruppo e leggi regionali: sono i tre fronti per non arrendersi alla criminalizzazione della libertà sul fine vita.
Se vuoi contribuire a questa grande lotta per i diritti di tutti iscriviti all’Associazione Luca Coscioni o fai una donazione sul nostro sito e partecipa alle iniziative per essere liberi fino alla fine. Come “Gloria”.
Un grande abbraccio,
Marco Cappato
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