CS – DIG Festival: dalle inchieste con Corrado Formigli alla musica elettronica di Daniela Pes

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DIG Festival: dalle inchieste con Corrado Formigli alla musica elettronica di Daniela Pes
DIG Festival: dalle inchieste con Corrado Formigli alla musica elettronica di Daniela Pes   Il concerto dell’artista gallurese domani alle 21 nella Chiesa di San Carlo. Nel pomeriggio Corrado Formigli approfondisce tecniche e modalità del giornalismo investigativo. Al cinema Astra appuntamento con il regista canadese Robert Morin, protagonista della rassegna “Il grande cinema indipendente del Québec”

Domenica 24 settembre, ultima giornata di festival, si continua a scavare in profondità con momenti di approfondimento come “Il mondo che saremo” con Francesca Coin, Giorgia Serughetti, Antonia Caruso e Ronke Oluwadare (alle 14:30 nel teatro della Fondazione San Carlo); “Il giornalismo in prima serata. Il talk e la scommessa dell’investigativo. Tecniche e formati” con Corrado Formigli e Alberto Nerazzini (alle 16:30 nell’Aula N di Giurisprudenza) o “Le grandi dimissioni e la fine del lavoro” con Francesca Coin, Erik Gandini e Jacopo Tondelli (alle 17 nell’Aula Convegni di Giurisprudenza). Sarà la giornata dei film premiati ai DIG Awards, che verranno proiettati al Cinema Astra dalle 14 alle 17, ma non solo: da non perdere alle 19 “After Work” di Erik Gandini (presente in sala per introdurre l’opera), che indaga il ruolo del lavoro nelle nostre vite, così come la rassegna “Il grande cinema indipendente del Québec”, in programma alle 21:30: due proiezioni, entrambe in anteprima italiana, che ci portano dentro l’immaginario filmico del regista canadese Robert Morin. Si comincia con “Le voleur vit en enfer”, uno dei primi film culto del regista, la storia di un uomo che perde il lavoro e, costretto a trasferirsi, scopre un mondo di cui non immaginava l’esistenza; a seguire verrà proiettato “7 paysages”, un film senza dialoghi, minimale e contemplativo, che è una riflessione sorprendente sulla forza della natura e sulla finzione dei confini. I film di Robert Morin, presente in sala, verranno introdotti dal critico e saggista cinematografico Alberto Morsiani. 
 
La chiusura della IX edizione di DIG Festival Modena è invece tutta per Daniela Pes, cantautrice, musicista e compositrice di musica elettronica con una formazione jazzistica alle spalle, vincitrice della Targa Tenco 2023 come Migliore Opera Prima con il suo album sorprendente Spira, che in questa ultima sera di festival, alle 21, farà rivivere in una location unica, particolarmente adatta al suo misterioso sound che miscela l’antico con lo sperimentale: la Chiesa barocca di San Carlo.
Nata nel cuore della Gallura nel 1992, ha una voce e una musica che sfuggono alle classificazioni e a i contenitori predeterminati. La sua formazione jazzistica le consente una assoluta libertà compositiva e una capacità unica di destrutturazione della forma canzone. Daniela Pes si muove fra ambiente ed elettronica e si è imposta fin da subito come una personalità atipica rispetto alla scena attuale anche grazie all’utilizzo della voce come strumento e al lavoro sulla dimensione testuale. Il suo è infatti un tipo di canto basato su una lingua che rimanda ad atmosfere magiche e sconosciute: antiche parole galluresi, frammenti di termini italiani, vocaboli totalmente inventati, molecole organiche di un idioma inedito in cui i versi sono svincolati dalla metrica e le parole non sono veicolo di un concetto, bene puro suono, come grani di un rosario fonetico articolato, inaccessibile dal punto di vista razionale ma inebriante dal punto di vista emotivo. 
Spira, il suo primo album, prodotto da IOSONOUNCANE, è una sintesi delle molte vite musicali di Daniela che includono una laurea in Canto Jazz al Conservatorio di Sassari e una borsa di studio ai seminati estivi di NuoroJazz diretti da Paolo Fresu, esibizioni a Time in Jazz e all’Harp Festival di Rio de Janeiro. 
La Targa Tenco non è il suo primo riconoscimento: nel 2017 ha vinto il prestigioso premio Andrea Parodi (critica, giuria internazionale, miglior musica e miglior arrangiamento) e nel 2018 il premio miglior musica e il premio Nuovoimaie a Musicultura. 
Ad aprire il concerto il set del polistrumentista Alessandro Baris che presenta “Sintesi”, il suo album d’esordio sospeso tra elettronica, ambiente e trame ritmiche, accompagnato dai Visual di Luigi Honorat e Fabio Volpi. All’album hanno collaborato alla voce Lee Ranaldo dei Sonic Youth, Lisa Papineau e Emma Nolde. 
I biglietti per l’evento si trovano in prevendita su @diceitaly. 
 
Il programma completo è consultabile sul sito dig-awards.org


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