Lo stato di attuazione e gli effetti prodotti dalla legge regionale che disciplina l’attività di lobbying presso i decisori pubblici, è stato oggetto di valutazione in Commissione affari generali e personale, presieduta da Antonio Tutolo.
A relazionare sul rapporto annuale contenente i dati e le informazioni acquisite, è stata la responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza della Regione Puglia Rossella Caccavo, la quale ha evidenziato che è stato istituito presso la Segreteria generale della Presidenza della Giunta regionale, il registro pubblico dei rappresentanti di interesse. Allo stato attuale risultano 26 iscritti, strutturati per tipologia, di cui 14 appartenenti alla categoria “Imprese e gruppi”, 4 alla categoria “Consulenza” e 8 a quella dei “Lobbisti interni e associazioni di categoria commerciali e professionali”.
È stato fatto anche riferimento allo stato di attuazione dell’Agenda pubblica che è destinata ad accogliere e rendere pubblici gli incontri tra rappresentanti di gruppi di interesse particolare (lobbyisti) e decisori pubblici. A tal proposito è stato rilevato che finora è stata utilizzata solo dalla Giunta e in modo ancora modesto, mentre si sollecita l’estensione dell’utilizzo anche al Consiglio regionale per il perseguimento delle finalità richiamate.
La Commissione in sede referente ha esaminato l’istruttoria svolta dal responsabile del procedimento per l’acquisizione delle proposte di candidature ai fini della nomina, mediante l’elezione da parte del Consiglio regionale, dei componenti del Comitato regionale per le comunicazioni della Regione Puglia (CORECOM).
Da parte del presidente Tutolo sono state eccepite alcune incompatibilità riguardanti alcuni candidati, che secondo l’istruttoria risulterebbero idonei pur essendo non rieleggibili in virtù di quanto stabilito dall’articolo 3 comma 5 della legge regionale 3 del 2000, in cui è esplicitata la possibilità di essere rieletti per una sola volta. Pertanto, la decisione assunta dalla Commissione è di ritrasmettere l’elenco alla struttura che l’ha istruito, con la richiesta di effettuare ulteriori verifiche sui rilievi emersi.
In attesa del referto tecnico è stata rinviato l’esame della proposta di legge di cui è primo firmatario Francesco Paolicelli (Pd), contenente le disposizioni regionali riguardanti il corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. La finalità della proposta è di normare a livello regionale in maniera organica riguardo il CNSAS ed in particolare le sue specifiche competenze riguardanti il soccorso sanitario a oggetto di materia legislativa riconosciuta alle Regioni negli scenari montani, ipogei, impervi ed ostili per i quali il CNSAS è definito dalla legge nazionale soggetto di riferimento esclusivo per le Regioni.
Risulta quindi necessario dotarsi di uno strumento normativo anche a livello regionale che, nel caso specifico del CNSAS, disciplini l’intera materia ad esso afferente, in particolare per quanto attiene gli aspetti del soccorso sanitario e della protezione civile e inquadri la struttura operativa regionale operante sul territorio pugliese riconoscendo al Servizio regionale pugliese del CNSAS oltre che le prerogative, che le diverse normative già gli attribuiscono, anche le modalità di natura istituzionale con cui Regione Puglia e CNSAS dovranno rapportarsi ed interagire a totale vantaggio della collettività regionale, in un’ottica di mutua e reciproca collaborazione secondo competenze e ruoli istituzionalmente definiti.
