COMUNICATO STAMPA
Il gioco si fa arte: mazzi di carte, tarocchi, tavolieri e giochi dell’oca raccontano la vita culturale e artistica a cavallo tra i secoli XVIII e XIX
In mostra a Gradara (PU) fino al 26 novembre gli esemplari unici provenienti dalla Civica Raccolta ‘Achille Bertarelli’ di Milano
GRADARA, 9 novembre 2023
Foto © Comune di Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta delle Stampe “A. Bertarelli”
La simbologia dei tarocchi, i mazzi di carte con la loro infinita varietà di figure e di rimandi alla mitologia, al mondo animale e alla cultura popolare, tavolieri e giochi dell'Oca che diventano lo specchio di usi e consuetudini di un’epoca.
Il mondo del gioco si fa arte: forme, colori, stampe ed incisioni si trasformano in uno strumento per raccontare la storia dei nostri antenati, uno spaccato fedele della mentalità e delle abitudini in voga negli ambienti nobiliari e in quelli più popolani, un compendio delle tendenze artistiche e delle influenze culturali dei secoli XVIII e XIX.
La contaminazione tra arte e gioco è al centro di una prestigiosa iniziativa che vede fianco a fianco il Comune di Gradara (Pesaro-Urbino) e una realtà di primissimo piano come la Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”, parte delle Collezioni Civiche del Comune di Milano. Una collaborazione sfociata nella mostra “L'Arte del gioco – Giochi antichi dalla collezione Crippa della Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli di Milano“, che fino al 26 novembre è ospitata negli spazi del MARV (Museo d'Arte Rubini Vesin) di Gradara.
Dalle carte ai tavolieri, giochi dell'oca, di strategia e d’azzardo, Lotto Reale e biribissi: oltre cinquanta esemplari provenienti dalla collezione costituita a Milano da Giulianno Crippa a partire dagli anni Settanta del secolo scorso fino alla sua scomparsa nel 2020; pezzi unici nel loro genere che hanno lasciato il Castello Sforzesco di Milano per essere proposti in via esclusiva e straordinaria a Gradara.
La mostra è dunque un invito a scoprire la storia dell’arte, gli stili artistici e le tecniche incisorie degli ultimi tre secoli da una prospettiva inedita, per riflettere sul sistema di diffusione delle iconografie, delle creazioni artistiche e delle simbologie attraverso oggetti di uso “popolare” quali carte e tavolieri da gioco.
Un posto d’onore dell’esposizione è occupato dai pregevoli mazzi di carte, tra cui si annoverano: un esemplare di Tarocco milanese di fine Settecento; un Tarocchino Bolognese edito nel 1810 dalla stamperia Gumppenberg, nota per le tipiche produzioni in cui l’influsso neoclassico si coniuga alla matrice popolare; un mazzo completo di Minchiate fiorentine, particolare tipologia di carte in cui, alle classiche raffigurazioni degli arcani e dei semi, si aggiungono le iconografie delle virtù e dei segni zodiacali.
Accanto ai mazzi di carte tradizionali Crippa ha collezionato anche carte didattiche – tra cui un antico esemplare di metà Settecento del Gioco Geografico dell’Europa – e carte divinatorie, come le “Trentasei carte sibilline con istruzione”, stampate nell’agosto 1926. Questo mazzo, realizzato in quadricromia con tratti marcati e sintetici, linee sinuose e campiture piatte, è un chiaro richiamo a uno dei più celebri mazzi utilizzati in cartomanzia, il cosiddetto “Petit Lenormande”, tradizionalmente attribuito alla “Sibilla dei Salotti”, Mademoiselle Marie Adélaide Lenormande, notissima per le buone frequentazioni e la pratica delle arti divinatorie tra Sette e Ottocento.
Alla mostra gradarese grande risalto viene dato anche ai giochi da tabellone: giochi di estrazione, giochi di dadi, giochi di strategia e giochi di percorso tra cui il curioso “Le Jockey – Le Jeu de Course”, esemplare francese che rientra nella tipologia di giochi a tema sportivo di gran moda fra Ottocento e Novecento.
Due sole espositive sono dedicate esclusivamente ai giochi dell’oca, alcuni dei quali declinati con finalità educative e persino di propaganda politica come “L’Oca Garantita” realizzata in pieno conflitto mondiale e firmata dal celebre scrittore e illustratore Giovannino Guareschi. Nelle caselle e decorazioni a margine dei giochi dell’oca più tradizionali, presenti in mostra in diverse varianti, sono tratteggiati personaggi della tradizione, maschere della commedia dell’arte, contadini e popolani intenti alle loro occupazioni, curiosi musici spesso accompagnati da motti arguti o didascalie umoristiche. In molti di essi si coglie un gusto per il pittoresco, il caricaturale, il grottesco come nel gioco dell’oca decorato con le figure dei Gobbi tratti dalle incisioni seicentesche di Jacques Callot (1592-1635)
La mostra “L’Arte del Gioco” è promossa dal Comune di Gradara e da Gradara Innova, è realizzata in collaborazione con il Comune di Milano | Cultura e la Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” al Castello Sforzesco di Milano, con il coordinamento organizzativo di Luca Baroni (direttore della Rete Museale Marche Nord, parte della Rete degli Istituti e luoghi della cultura della Regione Marche) e di Sara Benvenuti per la curatela scientifica.
L'Arte del gioco
Giochi antichi dalla collezione Crippa
della Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” di Milano
dal 23 settembre al 26 novembre 2023
MARV – Museo d'Arte Rubini Vesin di Gradara (PU)
Ingresso gratuito
Gradara Innova 0541964673 – 3311520659
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