ANNO XX Numero 2260 30/11/2023 |
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Pubblicato in Bari | ||
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L’ampliamento delle piste di Porsche a Nardò in V Commissione |
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Su richiesta del consigliere 5 stelle Cristian Casili la V Commissione, presieduta da Paolo Campo, ha oggi ascoltato le ragioni di associazioni e comitati che si oppongono alla soluzione oggetto dell’accordo di programma tra regione Puglia e Nct (Nardò Technical Center) del 29 agosto scorso. L’accordo prevede un piano di espansione delle pista di collaudo, all’interno e all’esterno dell’anello esistente, oltre a edifici tecnici, nuovi centri di logistica e manutenzione, stazioni di servizio. Un programma che si svilupperà in 10 anni pregiudicando, come riportato dalle associazioni del territorio intervenute, tra i 200 e i 300 ettari di area boscata. Casili, facendosi portavoce delle istanze del territorio, non ha esitato a definire quello in programma il “più rilevante intervento di trasformazione del territorio, unico per consistenza botanica e di biodiversità, compromettendo l’unica vera pubblica utilità: il paesaggio” Tra le associazioni intervenute (Italia Nostra, Custodi del Bosco di Arneo, Fare Verde e Vita Ambiente e Salute) l’idea non è quella di contrastare il progetto, ma di trovare alternative più compatibili con la tutela del paesaggio e dell’antico bosco. Attenendosi, dicono, al semplice rispetto dei vincoli posti dall’Ue: istituzione di zona protetta, direttiva Habitat, Rete natura). La domanda quindi è stata: “Sono stati mai presentati progetti alternativi concreti, sviluppati e articolati, agli uffici preposti ai procedimenti autorizzativi? Le associazioni, peraltro, lamentano la mancata attivazione del procedimento di partecipazione come previsto dalla legge regionale 28 del 2017. Rispetto a questo punto è intervenuto il direttore del Dipartimento Ambiente, Paesaggio e Qualità urbana, Paolo Garofoli, spiegando che la procedura del dibattito pubblico prevista come condizione all’avvio delle autorizzazioni non è richiesta in questa circostanza, alla luce dell’art. 7 comma 2 della stessa legge. Antonietta Riccio, dirigente della sezione Autorizzazioni ambientali, ha respinto categoricamente le obiezioni sollevate sul procedimento di autorizzazione, affermando che “tutto si è svolto nel rigoroso rispetto delle linee guida nazionali, e tutte le fasi si sono svolte ritualmente”. La dirigente ha anche rappresentato che sono state valutate da Ntc cinque ipotesi alternative e che è stata presa in considerazione anche l’opzione zero: “Un’opzione – ha spiegato – che avrebbe comportato il disinteresse di Porsche ad investire e a rimanere sul territorio, dunque non percorribile”. Sulle cinque possibili alternative ha chiesto di avere maggiori chiarimenti il consigliere Casili.
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Agenzia nr. 2260 – L’ampliamento delle piste di Porsche a Nardò in V Commissione
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