Regione lazio: regolamento lavoro agile, un ritorno alla preistoria

Comunicato Stampa

 

“Irricevibile la bozza di disciplinare sul lavoro agile che l’amministrazione della Regione Lazio ha presentato alle organizzazioni sindacali per i lavoratori della Giunta”, dichiara Gilberto Gini segretario generale di Smart Workers Union;

“Fissare a quattro giorni/mese la misura massima di lavoro agile, significa non voler tener conto dei benefici emersi da questa modalità di esecuzione della prestazione lavorativa durante la fase emergenziale prima e sperimentale dopo”, continua il segretario;

“Nel disciplinare non è prevista la fascia di contattabilità come suggerisce il CCNL delle funzioni locali e vengono addirittura vietati i permessi brevi nelle giornate di smart working, cosa prevista in un recente parere Aran”;

“Il lavoro da remoto previsto dal contratto nazionale, come alternativa al lavoro agile, non è presente nella bozza di regolamento” continua il sindacalista, “un istituto che in alcuni casi potrebbe essere preferibile al lavoro agile, soprattutto perchè prevede buono pasto e lavoro straordinario;

“Siamo di fronte ad una bozza da restituire al mittente perché figlia di una cultura del lavoro di stampo fordista dove il lugo ed il tempo di lavoro la fanno ancora da padrone”;

“Invitiamo i vertici della Regione Lazio a riproporre un nuovo disciplinare che si allinei con quello di amministrazioni più innovative che propongono almeno 8 giorni/mese di lavoro agile, dimostrando fiducia nei propri dipendenti e di avere un sguardo attento all’ambiente”, conclude Gini.

Smart Workers Union

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