Agenzia nr. 186 – I lavori della V commissione

 
ANNO XXI
Numero 186
25/01/2024
Pubblicato in Bari

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I lavori della V commissione

Aumenti Tari e regolazione tariffaria

La disciplina degli impianti minimi e la regolazione delle tariffe da parte di Arera per calmierare il mercato è di fatto reintrodotta a partire dal 1 gennaio 2024. E’ quanto emerso in V Commissione nel corso delle audizioni richieste dai consiglieri Lucia Parchitelli e Maurizio Bruno, ai quali si sono aggiunti Luigi Caroli  e Antonio Scalera, per affrontare il tema dell’inevitabile – e in alcuni casi ingente – aumento delle  Tari a seguito delle sentenze del Consiglio di Stato che hanno accolto i ricorsi degli operatori economici gestori o proprietari di impianti di trattamento rifiuti contro la delibera Arera 363 del 2021 che imponeva la regolazione tariffaria.

Lo hanno riferito sia il direttore generale di Ager, Ancelo Pansini, sia il direttore del Dipartimento Ambiente della Regione Puglia, Paolo Garofoli. L’Arera, in ottemperanza alle sentenze del 6 dicembre ha nei giorni scorsi emanato una nuova delibera, la 7 del 2024 che, su nuove basi, reinserisce la disciplina degli impianti minimi. Una delibera attualmente allo studio del dipartimento e di Ager che implicherà alcuni aggiustamenti sulle voci di costo e impone un nuovo provvedimento di individuazione degli impianti minimi.

“Una buona notizia”, hanno evidenziato Parchitelli e Bruno, “ma evidentemente non risolve il problema generale degli aumenti della Tari che peserà sui cittadini e in particolare sulle fasce più deboli”. Resta infatti la questione degli adeguamenti tariffari provocati dagli incrementi dell’indice Istat per 2021 e il 2022 (il primo anno del 41 per cento) e che peseranno, complessivamente per 60 milioni di euro. Né sembra possibile escludere un nuovo contenzioso amministrativo anche sulla nuova delibera. L’incognita resta e con essa la preoccupazione dei consiglieri che  chiedono di trovare un modo per trasferire ai comuni risorse per far fronte agli incrementi tariffari. Un percorso, ha confermato l’assessore Maraschio insieme alla struttura tecnica, che si sta già verificando nelle modalità e nei tempi e per come tradurla concretamente in un vantaggio sulla tari.

Parchitelli ha chiesto anche una verifica del Piano regionale dei rifiuti, con una nuova analisi dei flussi e verifica della consistenza impiantistica regionale, per valutare eventuali modifiche.

Caroli ha lamentato l’incoerenza di un sistema di pianificazione del sistema di gestione dei rifiuti che “pur essendo centralizzato e deciso da Ager finisce per pesare solo sui comuni e sui cittadini”. Tema riproposto da Francesco Ventola bocciand il piano regionale dei rifiuti che scarica sulle comunità il peso della raccolta differenziata e che non ha realizzato gli impianti previsti.

Garofoli ha spiegato che la consistenza impiantistica non incide  sui maggiori costi da coprire per il trienni passato, in quanto questo dipende esclusivamente dagli incrementi tariffari determinati dagli adeguamenti dell’indice Istat, e dalla quantità di rifiuti inviati agli impianti di trattamento e smaltimento dell’indifferenziato, a causa del mancato decollo della raccolta differenziata soprattutto in alcune città capoluogo (Taranto con un 17 per cento di raccolta differenziata, Foggia con un 27 per cento e Bari sotto il 40 per cento).

Maraschio ha concluso ribadendo che la verifica del piano regionale dei rifiuti è in atto ma che “le previsioni del piano erano tarate anche su alcuni obiettivi di medio periodo in termini di raccolta differenziata che non sono stati raggiunti, soprattutto per le criticità in città importanti”. Quindi il piano va rivisitato, ha detto, “perché si è fallito nella sua attuazione”.

Manduriambiente

Sul tavolo della Commissione, presieduta da Paolo Campo, anche il procedimento autorizzativo unico per l’aumento della discarica Manduriambiete, che dovrebbe concludersi con la conferenza dei servizi decisoria di fine gennaio.

Il consigliere Massimiliano Di Cuia ha sollecitato l’audizione per fare il punto sul procedimento “anche alla luce del parere negativo espresso dalla Asl di Taranto sull’ampliamento volumetrico richiesto dal gestore della discarica di Manduria”. Sono stati ascoltati l’assessore reginale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, il direttore del dipartimento ambiente Paolo Garofoli e il responsabile della sezione autorizzazioni ambientali Giuseppe Angelini, la  Asl di Taranto e il sindaco di Manduria Gregorio Pecoraro.

Se da una parte i dirigenti regionali ha evidenziato come tutti i pareri necessari al Paur sono stati recepiti, da ultimo, nella conferenza dei Servizi del 21 dicembre, seppure con prescrizioni, dall’altra sindaco di Manduria, Asl e i consiglieri regionali Di Cui a e Scalera hanno rilevato che – al contrario – il pare di Asl e Arpa sono stati negativi. “In realtà – ha spiegato Angelini – il parere di Arpa è stato positivo per gli aspetti di loro competenza”. Inoltre, “a fronte di richieste di integrazioni e chiarimenti da parte degli enti partecipanti al procedimento unico si è sospeso l’iter per oltre otto mesi. Al termine le integrazioni hanno soddisfatto le richieste e gli enti hanno assentito, con prescrizioni”.

Di Cuia e il consigliere Antonio Scalera hanno chiedo una nuova audizione con l’Arpa, dipartimento di Taranto, sebbene sia probabile che questa si terrà ad autorizzazione conclusa.

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