-Newsletter Gennaio 2024-
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La Parola all’Agronomo
Roberto Abate
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Terminato il periodo delle festività Natalizie abbiamo ripreso le operazioni in vigna. Negli ultimi giorni, finalmente, dopo un lungo periodo di siccità è tornata la pioggia; avremmo preferito una bella nevicata ma con il clima troppo mite di questi ultimi anni purtroppo ci dobbiamo accontentare della pioggia. Con la potatura invernale già pensiamo alla vendemmia 2024; l’operazione apparentemente semplice in realtà è molto importante e delicata. Con il taglio si determinano la resa della prossima raccolta e allo stesso tempo si mantiene la pianta nella sua forma corretta e nello spazio a lei dedicato. L’esecuzione della potatura è affidata a personale altamente specializzato perché ogni taglio anche se indispensabile è comunque una ferita che lascerà una cicatrice indelebile alla fisiologia della pianta. Una potatura oculata quindi, oltre a garantire la produzione deve anche garantire una longevità produttiva alle piante; e come risaputo le uve migliori si ottengono dalle piante più “vecchie” in grado di dare vini più profondi, complessi ma anche profumati e piacevoli. In questo periodo quindi la nostra attenzione è concentrata sulla gestione della pianta mentre il suolo piano piano assorbe la pioggia per reintegrare le riserve idriche consumate nella stagione passata.
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La Parola all’Enologo
Nino Falcone
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Continua la fase delle fermentazioni: prosegue intensa l’attività di rimontaggio quotidiano e di delestage periodico (ogni 2-3 giorni) per favorire l’ossigenazione dei lieviti e per accentuare l’estrazione di elaborati da vinacce e vinaccioli. In questi mesi, tradizionalmente freddi, è importante controllare la temperatura dei mosti per evitare che il repentino abbassamento delle temperature provochi arresti delle fermentazioni. Le non elevate temperature dei mosti e l’alta percentuale di zuccheri prima e di alcool poi, fanno in modo che il periodo di fermentazione duri anche 45-60 giorni. La fermentazione lenta favorisce inoltre il carattere dei profumi.Ogni lavorazione eseguita in cantina viene registrata e tracciata, in modo che di ogni singolo vino si possano sempre rintracciare la provenienza delle uve, le caratteristiche delle stesse e l’intero ciclo produttivo dalla fermentazione alla bottiglia.
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Andrea Gori presenta:
Bollito Piemontese e Montalbera!
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Montalbera in una sfavillante serata dedicata al Gran Bollito Misto Piemontese preparato da Paolo Gori, nella trattoria Da Burde! Venerdì 12 Gennaio e in replica sabato 13 gennaio sono stati realizzati due eventi, alla presenza dell’Export Manager di Montalbera Svetlana Melnichenko, con bollito piemontese composto dai 7 tagli di polpa, 7 ammenicoli, 7 bagnetti in abbinamento ai grandi vini del Piemonte di Montalbera, un’azienda che da sempre mette al centro di tutto il vino frutto, esaltando le grandi peculiarità dei vigneti, interpretandone le caratteristiche e declinandole in modi diversi, dall’acciaio al legno, dalla sovra-maturazione all’appassimento, così da valorizzare al meglio la sfaccettata personalità di ciascun vitigno.
Vini in abbinamento: IL MIO NUDO 2022 Langhe Doc Chardonnay LACCENTO 2022 Ruchè di Castagnole Monferrato Docg LANFORA 2021 Grignolino d’Asti Doc LA MIA NUDA 2021 Barbera Nizza Docg VINO DA UVE STRAMATURE di Ruchè
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Note di Degustazione di Andrea Gori, celebre sommelier (miglior Sommelier AIS Toscana del 2006) giornalista (per Business People e Spirito diVino), scrittore e tra le persone più influenti nel mondo del vino.
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LACCENTO 2022
Ruchè di Castagnole Monferrato Docg
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Questa edizione 2022 del classico di Montalbera, Laccento ha un bel naso di rosa canina e bulgara, incenso e lamponi, confettura di fragole e ribes rosso, dolcezza che emerge e seduce subito, sorso di bell’equilibrio e freschezza, tannino felpato ma tutt’altro che assente, ritorni mentolati, timo, anice e lievissima traccia calorica di frutto che emerge e chiude in un bel finale. Il Ruchè era un vino aromatico ma sempre prodotto in versione “amabile” (ovvero dolce) perché non riusciva a finire la fermentazioni per via dell’abbondanza di zucchero prodotto insieme ai tanti aromi. Oggi viene coltivato su sette comuni di cui Castagnole per intero poi parti di altri 6 comuni ovvero Montemagno, Grana, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi.
Oggi si capisce come mai veniva trascurato: aveva notevoli problemi, in vigna era molto più complicato di barbera e dolcetto, il grado alcolico era sempre alto, difficile equilibrarlo, tanto zucchero e anche in cantina dava problemi. Senza la gestione della temperatura la fermentazione era difficilissima se non impossibile da gestire, la vendemmia a ottobre con uve molto cariche, scombussolava la vita di molti contadini. Da uve Ruché per l’80% con vendemmia a maturazione ottimale e 20% vendemmia in leggera sovramaturazione direttamente in vigna poi in vasche di acciaio e successivamente in bottiglia posizionata in senso orizzontale a temperatura controllata.
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LANFORA 2021
Grignolino d’Asti Doc
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“Vino anarchico testabalorda” lo definiva Veronelli, e Gianni Agnelli lo beve mischiato allo champagne come aperitivo estivo. Oggi il grignolino dopo anni di difficoltà esecutive e di posizionamento di mercato pare aver centrato il punto e fatto breccia nei bicchieri degli appassionati di vino piemontese e non solo. Questa edizione 2021 di Montalbera usa l’anfora per ammorbidire il tratto tannico spesso eccessivo e allargare la componente aromatica, riuscendoci benissimo. Note di rosa, mirtillo, melograno, lamponi in confettura, terrosità piacevole e sorso mai banale con note immediate godibili e altre più ricercate compreso pepe nero, liquirizia e cuoio e vena eterea molto pronunciata. Invecchiamento per 8-10 mesi in anfore di terracotta di Impruneta di varie dimensioni. Successivo invecchiamento in bottiglia posizionata in senso orizzontale a temperatura controllata. Pare che il grignolino sia l’uva più antica del Piemonte, o comunque tra le più antiche, fatto dimostrato anche dalla citazione in atti d’affitto di vigne di barbesino, il grignolino appunto, risalenti al 1246. Le “grigne”, o “grinee”, o “gragnole” sono i vinaccioli di cui quest’uva è particolarmente ricca e che possono dare problemi nella vinificazione rischiando di apportare al vino un’eccessiva tannicità. Il colore molto scarico ha fatto sì che nella storia del grignolino compaiano lunghi tempi bui, soprattutto negli anni ’90, quando i vini venduti e premiati erano rossi rossissimi e corposi, e molte aziende hanno smesso di produrlo…per fortuna alcuni produttori hanno continuato a produrlo nonostante tutto e oggi la gamma dei grignolino sul mercato è tra le più interessanti del settore enoico della regione.
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LA MIA NUDA 2021
Barbera Nizza Docg
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“L’ingresso nella Champions League delle Barbera da parte di Montalbera con questo La Mia Nuda è decisamente centrato e deciso. Opulenza e carnosità accompagnano il naso dopo un colore ipnotico blu ceruleo che rapisce lo sguardo. Naso tra frutta di bosco, spaziatura e pepe nero , cassis, lavanda e balsamico tra eucalipto e alloro senza tralasciare le belle note tostate di legno ben scelto. Al sorso c’è spessore e intensità e l’alcol elevato (15%) non disturba quanto si potrebbe pensare perché acidità e tannino in tandem lo bilanciano egregiamente. Da Agliano Terme Da vigna con più di 30 anni di età, Invecchiamento minimo di 10-15 mesi in rovere francese. Invecchiamento in bottiglia posizionata in senso orizzontale a temperatura controllata. Non è prevista la stabilizzazione tartarica.”
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IL MIO NUDO 2022
Langhe Doc Chardonnay
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Dai vigneti delle Langhe di proprietà di Montalbera arriva questo classicissimo chardonnay di buona complessità e grande piglio fruttato accattivante. Al naso lieve tropicale, tanto agrume e quel mix di burrosità e affumicato che stuzzica l’immaginazione quanto basta da renderlo un piacevole aperitivo ma anche capace di reggere carni anche importanti, il passaggio in legno fa il suo dovere allargando la sua gamma di aromi, irrobustendolo senza appesantire.
Pressatura di uve non diraspate e chiarifica enzimatica con flottazione. Fermentazione in tonneaux di rovere francese con doghe piegate a vapore e non tostate. Invecchiamento per 8-12 mesi in rovere francese. Successivo invecchiamento in bottiglia posizionata in senso orizzontale a temperatura controllata.
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LACCENTO
Vino da Uve Stramature
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Ecco il Ruchè che riepiloga la storia e la tipicità di questo vitigno a lungo relegato in versione dolce per via della sua esuberanza zuccherina. Il passito da uve stramature di Montalbera ha un naso caleidoscopico tipico dei vini da uve passite ma con la bella nervosità di quelli a bacca rossa. Note intense di amarene, ciliegia, fico nero, albicocche, cannella e vaniglia che si sommano a pepe, rosa candita, arancio rosso e cardamomo. Da noi si è rivelato favoloso sul classico bunet piemontese ma anche su formaggi e carni di selvaggina salsate potrebbe dire la sua…
Prodotto con lenta fermentazione sulle bucce a bassa temperatura e lungo invecchiamento in vasca d’acciaio.
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Montalbera a “Good save the Wine” – Un atto di Vino
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il 25 Gennaio Montalbera sarà protagonista di “Good Save the Wine“, evento organizzato da Andrea Gori, che si terrà nello stellato “Atto di Vino Mollica” a Firenze. Palazzo Portinari Salviati si conferma il prestigioso “palcoscenico” dove ogni dettaglio è meticolosamente orchestrato per incantare e la cucina di Vito (1 stella Michelin) degustando i vini di alcune tra le più importanti aziende vitivinicole italiane, tra le quali la piemontese Montalbera.
Come pairing tra i vini Montalbera e i” piatti di Vito” abbiamo proposto l’abbinamento perfetto: puntando sui cannelloni di Fagianella con cipolla di Certaldo e salsa all’uovo il pairing ideale è senz’altro con LA MIA NUDA, un Nizza – Barbara in purezza – che nasce da una vigna di oltre trent’anni. Intenso, potente e caratteristico, con sentori di cassis e prugne disidratate che si alternano a tabacco e cuoio, si snoda in bocca esaltando con la sua alcolicità un calore intenso, un tannico persistente ed una acidità vibrante. Un connubio esaltante.
I vini che verranno degustati durante l’evento saranno: 120+1 Spumante Metodo Classico Pas Dosè Il mio Nudo 2022 Langhe DOC Chardonnay Laccento 2022 Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG Lequillibrio 2021 Barbera d’Asti DOCG Superiore
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Waiting for Wine Paris 2024
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Si sta avvicinando uno degli appuntamenti più attesi del settore del vino e per Montalbera: Wine Paris & Vinexpo Paris dal 12 al 14 febbraio 2024 a Paris Expo, Porte de Versailles! Ogni anno, tutti i professionisti dell’industria del vino e degli alcolici si riuniscono a Parigi per degustare, scoprire, condividere know-how e competenze e anticipare le prossime tendenze. La capitale francese è anche la capitale del mondo del vino, in termini di immagine, mercato locale e tendenze e celebra la ricchezza e la diversità dei terroir francesi ed internazionali, soprattutto italiani!Montalbera sarà presente con le proprie eccellenze vitivinicole, espressione dei vitigni piemontesi e del territorio del monferrato.
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