da Pictet WM – Rallentamento? Quale rallentamento?

Buongiorno,

Inviamo di seguito il commento “Rallentamento? Quale rallentamento?”, a cura di César Pérez Ruiz, Head of Investments & CIO di Pictet Wealth Management con una view settimanale sulle principali tematiche globali e sull’andamento dei mercati finanziari.

 

Restiamo a disposizione.

Un caro saluto,

Carla Parisi

+39 3395796751

 

RALLENTAMENTO? QUALE RALLENTAMENTO?

Lo smorzamento da parte della Fed delle speranze di un taglio dei tassi a marzo, i rinnovati timori circa alcune banche regionali negli Stati Uniti e i deludenti utili delle imprese tecnologiche hanno creato difficoltà per i mercati azionari a metà della settimana scorsa. Gli indici si sono però ripresi dopo che altre «big tech» prominenti hanno pubblicato i risultati, permettendo allo S&P 500 di esprimere un rialzo dell’1.4% nella settimana (in USD) sebbene i forti dati sull’occupazione per gennaio abbiano allontanato l’idea di un sollievo anticipato dai tassi. Lo Stoxx Europe 600 è stato meno brillante, guadagnando lo 0,9% (in euro), mentre il sell off delle azioni cinesi è continuato, con l’indice MSCI China in ribasso del 3,9% in USD la scorsa settimana (in parte a causa della decisione di un tribunale in merito alla liquidazione di Evergrande).

 

Nonostante le forti vendite di US Treasury dopo l’inaspettatamente forte rapporto sul lavoro di gennaio, che ha evidenziato anche un’accelerazione della crescita salariale, gli investitori non sono stati turbati dall’idea di un taglio dei tassi a marzo e hanno accolto con favore il programma di emissioni del Dipartimento del Tesoro, più leggero del previsto. Aiutati dalle ulteriori preoccupazioni per il sistema delle banche regionali negli Stati Uniti, i tassi dei titoli di Stato sono scesi nella settimana nel suo complesso, con i tassi degli US Treasury a 10 anni che hanno chiuso al 4,03%. La marcata discesa dell’inflazione in Francia e in Germania ha alimentato un rally dei bond europei, con gli investitori che si aspettano un taglio dei tassi della BCE già ad aprile. Il rinvio dei tagli dei tassi da parte della Fed ha aiutato il dollaro USA, mentre il prezzo del petrolio è crollato.

 

L’accelerazione della crescita dell’occupazione renderà più difficile la decisione della Fed su quando tagliare i tassi e noi seguiremo con attenzione i dati statunitensi per valutare il grado di rallentamento dell’economia. A nostro avviso, la continua disinflazione e un indebolimento del mercato del lavoro porterebbero ad un primo taglio a giugno.  Maggio è un rischio, marzo improbabile.

 

Il risultato negativo di una banca statunitense di grandi dimensioni evidenzia il rischio di incidenti nel mercato, che potrebbero aumentare di numero, e sottolinea l’importanza dello stock picking quest’anno.  La liquidazione di Evergrande ha avuto un impatto negativo sui mercati cinesi e dovremo vedere se la caduta dei prezzi può arrestarsi.

 

Le azioni statunitensi sono state guidate al rialzo dalle «magnifiche sette» azioni tecnologiche, che hanno un utile per azione superiore rispetto agli altri settori. Il momentum di mercato guidato dagli utili del 4° trimestre può continuare, ma vi è poco spazio per le delusioni.  Per quanto riguarda le obbligazioni, la sottoscrizione di un’emissione della Grecia per oltre 10 volte la quantità offerta sottolinea il nostro tema 2024 «dalla liquidità alla duration».

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