Buongiorno,
di seguito e in allegato inviamo la Chart of the Week a cura dell’Economic Team di Payden & Rygel, che evidenzia la relazione tra inflazione e aumenti salariali in Giappone.
Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni.
Un caro saluto,
Giulia Franzoni
La scorsa settimana la Bank of Japan ha ribadito la necessità di nuovi dati per poter confermare l’ipotesi di un rialzo dei tassi, proprio come la Federal Reserve, la settimana prima, aveva ribadito la necessità di nuovi dati per poter optare per un taglio. In dicembre, l’inflazione core del Giappone ha toccato il picco degli ultimi 32 anni, inducendo i mercati obbligazionari a puntare su un aumento dei tassi già ad aprile (con il 60% di probabilità). Tuttavia, a nostro avviso, è bene che gli investitori non nutrano troppe aspettative: l’ultimo report sui salari ha mostrato un modesto incremento dell’1% su base annuale. È importante anche considerare la media mobile a 12 mesi della crescita dei salari, dal momento che gli stipendi in Giappone possono essere piuttosto volatili. Commentando gli ultimi dati, il vicegovernatore della BoJ Uchida ha affermato che “l’inflazione dovrebbe aumentare gradualmente verso il 2%, sostenuta da un circolo virtuoso tra salari e prezzi”. In sostanza, i policymaker si aspettano che la crescita dei salari alimenti una maggiore inflazione, portando al raggiungimento “sostenibile e stabile” dell’obiettivo del 2% prima di optare per un inasprimento della politica monetaria. Riuscirà il quadro salariale a infondere fiducia nelle capacità della BoJ di raggiungere i suoi obiettivi, oppure sarà necessario un cambio di rotta?