COMUNICATO STAMPA
A Fucecchio un 8 marzo in ricordo dei deportati della Saffa
Questa mattina la commemorazione alla presenza di associazioni, cittadini e studenti
E’ l’8 marzo 1944. Sette operai della Saffa, la ex fabbrica di fiammiferi di Fucecchio, vengono prelevati e deportati nei campi di concentramento nazisti per aver manifestato per i diritti dei lavoratori e contro il regime fascista. Da lì non faranno mai più ritorno.Questa mattina, come ogni anno, l’amministrazione comunale ha voluto ricordare il loro sacrificio con una doppia commemorazione presso il monumento ai Caduti in piazza XX Settembre e presso la lapide posta in via Dante, dove un tempo sorgeva la fabbrica. Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco Alessio Spinelli, la vicesindaca Emma Donnini, gli assessori Daniele Cei e Valentina Russoniello, il consigliere comunale Francesco Bonfantoni e le associazioni FucecchioèLibera, Misericordia, Pubblica Assistenza, ANPI, Spi-Cgil, Anmil e Associazione Nazionale Carabinieri. Ampio spazio ai giovani, con la presenza delle classi 3C e 3G della scuola media Montanelli-Petrarca che sono intervenute leggendo le riflessioni scritte dagli studenti e alcune testimonianze dei deportati. A seguire sono stati i giovani dell'associazione Fucecchioèlibera a ricordare l'importanza della memoria storica anche per riuscire a comprendere e interpretare la realtà odierna.
“Questa mattina abbiamo ricordato sette giovani che persero la vita a causa dell’oppressione nazi-fascista, un regime che minò la libertà trovando qualsiasi pretesto pur di portare via persone innocenti, la cui unica colpa era stata quella di aver lottato per i propri diritti – commenta il sindaco Alessio Spinelli -. Quindi il messaggio che vorrei lanciare oggi, soprattutto ai giovani, è quello di adoperarsi giorno dopo giorno per salvaguardare la libertà, quel grande valore sancito dalla nostra Costituzione che non dobbiamo mai dare per scontato. Perché serve l’impegno costante di ciascuno di noi affinché quelle terribili pagine di storia non tornino a minare il nostro futuro. L'amministrazione comunale in questi anni si è sforzata con ogni mezzo di lavorare affinché la conoscenza di quei fatti diventi un patrimonio delle giovani generazioni”.