USB NOTIZIE
UNIONE SINDACALE DI BASE
Il 19 marzo scorso, nella sala Biancospino presso la sede regionale di via di Campo Romano (Anagnina), si è svolta un'importante Assemblea del personale regionale, organizzata da CSA ed USB. Durante l'incontro, i dipendenti presenti hanno manifestato un profondo malcontento riguardo alle modalità con cui l'Ente gestisce il personale, al malfunzionamento del sistema NOIPA, all'implementazione del lavoro agile e ad alcune specifiche disposizioni del recente Contratto Collettivo Decentrato Integrativo (CCDI).
I cinque delegati RSU-USB/CSA presenti hanno evidenziato la situazione di auto-delegittimazione assolutamente deludente dell'Assemblea RSU nel suo complesso, al momento guidata dall’”eletto” RSU/CISL, con il supporto degli “eletti” RSU/CGIL e RSU/UIL. Da quando è stata eletta due anni fa, l'assemblea si è riunita solo tre volte, senza mai partecipare attivamente alle trattative in corso su questioni cruciali come il Contratto Collettivo Decentrato Integrativo, le Elevate Qualificazioni, l’attribuzione dei differenziali economici, le ex PEO (articolo 14 CCNL), le verticalizzazioni nonché i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.
A breve sarà diffuso un resoconto dettagliato degli argomenti trattati durante l'Assemblea (che ha conferisce il mandato assembleare agli organizzatori nei confronti dell’amministrazione) insieme alla comunicazione del luogo e della data della prossima riunione. Nel frattempo, rivolgiamo un appello ai colleghi affiliati alle altre organizzazioni sindacali chiedendo loro di dare una risposta alle seguenti domande retoriche: dove è finita la coerenza sindacale? Dove la tutela del Lavoratore?
A tutti i lavoratori che non sono iscritti ai sindacati diciamo che è giunto il momento di agire e dire basta!
Dobbiamo cambiare radicalmente l'approccio dell'Amministrazione alle Politiche del Personale per non continuare ad essere vittime di ingiustizie, soprusi e conflitti.
Non è più tempo per chiacchiere da salotto. È il momento di lottare per ciò che è giusto. Rivendichiamo il nostro diritto a un lavoro dignitoso e a un trattamento equo. Uniamo le nostre forze pretendendo una tutela migliore. Ognuno verifichi l’operato del proprio sindacato evitando di farsi illudere con promesse facili che non saranno mai mantenute.
Colleghi: dimostrate di non voler più essere presi in giro. Puntate i piedi e come atto di coraggio strappate le tessere sindacali di chi continua a firmare accordi che ci danneggiano.
Insieme possiamo fare di più e, forse, trasformare le singole debolezze nella forza di tanti.
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