da Payden & Rygel – Non saranno le elezioni presidenziali a indirizzare la Fed

Buongiorno,

 

di seguito e in allegato inviamo il commento “Fed: non saranno le elezioni presidenziali a indirizzare la politica monetaria”, a firma di Jeffrey Cleveland, Chief economist di Payden & Rygel.

 

Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni.

Un caro saluto,

Giulia Franzoni

M. +39 334 3337 756

 

 

Fed: non saranno le elezioni presidenziali a indirizzare la politica monetaria

 

A cura di Jeffrey Cleveland, Chief Economist di Payden & Rygel

 

18 aprile 2024 – Nel corso del 2024, l’andamento dei tassi d’interesse e dei mercati sarà influenzato soprattutto dall’evoluzione di indicatori macroeconomici come inflazione, Pil e tasso di disoccupazione negli Stati Uniti. Crediamo che il fattore politico, in particolare quello fiscale, entrerà in gioco a partire dal 2025, poiché, a seconda di chi si insedierà alla Casa Bianca, potremmo assistere a diversi sviluppi in termini di politiche fiscali per le imprese, debito pubblico e deficit di bilancio. Il fatto che il 2024 sia un anno di elezioni presidenziali non rappresenta, di per sé, un ostacolo per la Fed, come dimostrano i rialzi dei tassi decisi nel 2016, nel 2018 e nel 2022, sempre in occasione di elezioni presidenziali o di mid-term.

Al momento, i mercati finanziari sono ai loro massimi storici, il tasso di disoccupazione negli Usa è stabile, mentre l’inflazione, seppur in calo, è ancora lontana dall’obiettivo del 2% della Fed. Riteniamo che, in linea con uno scenario di “soft landing”, nel corso dei prossimi nove mesi il tasso di disoccupazione rimarrà al di sotto del 4%, mentre dovremmo assistere a una progressiva moderazione della dinamica inflattiva. Con una crescita del reddito nominale del 5/6% su base annua, i consumatori americani tenderanno a spendere in beni e servizi più che a risparmiare. L’aumento dei consumi, insieme a quello dell’edilizia ad uso abitativo, dell’industria manifatturiera e della spesa pubblica, dovrebbe alimentare la crescita complessiva e allontanare il rischio di una recessione, rendendo meno urgente un taglio dei tassi da parte della banca centrale statunitense. 

Il contesto attuale gioca a favore del reddito fisso, che presenta rendimenti di base elevati: chi investe in Treasury Usa oggi può ottenere ritorni del 5-5,25%, il risultato migliore degli ultimi 16 anni. L’assenza di recessione dovrebbe poi favorire i bond high yield, con ottimi rendimenti complessivi grazie a cedole interessanti.

 

***

Questo materiale riflette l’opinione di Payden & Rygel aggiornata alla data del presente documento ed è soggetto a modifiche senza preavviso. Le fonti su cui si basa sono ritenute affidabili ma non possono essere garantite. L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non è da intendersi come consulenza fiscale, legale o finanziaria professionale, né come offerta di acquisto o vendita di titoli. Le performance passate non sono garanzia di risultati futuri. Questo materiale è stato approvato da Payden & Rygel Global Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito, e da Payden Global SIM S.p.A., società di investimento autorizzata e regolamentata dalla CONSOB italiana.

Payden & Rygel

Con oltre 151 miliardi di dollari in gestione, Payden & Rygel è leader nella gestione del risparmio e annovera tra i suoi clienti banche centrali, fondi pensione, imprese di assicurazione, università, banche private e fondazioni di varia natura. Società di gestione indipendente e non quotata, Payden ha sede a Los Angeles con uffici a Boston e hub di gestione a Londra e a Milano.

Per ulteriori informazioni contattare:

BC Communication

Beatrice Cagnoni | Tel: +39 335 5635111 | beatrice.cagnoni@bc-communication.it

Giulia Franzoni | Tel: +39 334 3337 756 | giulia.franzoni@bc-communication.it

 

 

ARTICOLI RECENTI
Video