da Pictet WM – FED: tagli rimandati ma non cancellati, mentre nuovi rialzi restano improbabili

Buongiorno,

 

Inviamo di seguito il commento “FED: tagli rimandati ma non cancellati, mentre nuovi rialzi restano improbabili”, a cura di Xiao Cui, Senior Economist di Pictet Wealth Management.

Restiamo a disposizione.

Un caro saluto,

Lucrezia Pisani

+39 3476732479

 

 

FOMC di maggio – Tagli rimandati ma non cancellati, mentre nuovi rialzi restano “improbabili”; il tapering del QT inizierà a giugno 

 

Come previsto, la Fed ha mantenuto i tassi invariati e ha annunciato una riduzione del QT a partire da giugno. Il presidente Powell è stato dovish rispetto alle attese del mercato. In particolare, il presidente ha fatto marcia indietro sul rialzo dei tassi, affermando che “ritengo improbabile che la prossima mossa politica sui tassi sia un rialzo”. I mercati hanno accolto con favore il commento, in quanto elimina per il momento il rischio di coda da falco. Il Presidente ritiene che l’attuale orientamento della politica monetaria sia ancora restrittivo, e sufficientemente restrittivo nel tempo. La dichiarazione di politica monetaria ha mantenuto un orientamento di morbido allentamento. Il presidente Powell ha sottolineato che personalmente si aspetta ancora una disinflazione per quest’anno, anche se tale fiducia è diminuita a seguito degli ultimi dati sull’inflazione più forti del previsto.

 

Powell ha ribadito che probabilmente ci vorrà più tempo del previsto per ottenere maggiore fiducia nell’inflazione prima di iniziare a tagliare i tassi. La strategia della Fed per far fronte a un’inflazione elevata consiste ora nel mantenere i tassi di politica monetaria elevati per tutto il tempo necessario. Continuiamo a ritenere che gli ostacoli a una ripresa dei rialzi dei tassi siano ancora molti. Probabilmente ci vorrebbe una forte accelerazione dell’inflazione, e non solo uno stallo dell’inflazione a un livello più alto, per indurre il FOMC a riconsiderare i rialzi.

 

Powell si è rifiutato di fornire indicazioni sulle tempistiche della prossima mossa politica, suggerendo un alto grado di dipendenza dai dati. Ha sottolineato che, se l’inflazione dovesse muoversi lateralmente, sarebbe appropriato continuare ad aspettare a tagliare i tassi. E ha specificato che le possibilità di taglio per quest’anno implicherebbero un calo convincente dell’inflazione o un indebolimento inatteso del mercato del lavoro. Ha poi osservato che “un paio di decimi” di aumento del tasso di disoccupazione non contano come un “indebolimento inatteso”. Ha anche suggerito che quest’anno non ci saranno tagli. La Fed rimane quindi fortemente dipendente dai dati e ogni rapporto sull’inflazione sarà importante quanto l’ultimo.

 

A nostro avviso, i tagli dei tassi sono rimandati, non cancellati. Ci aspettiamo che il graduale rallentamento dell’inflazione e un modesto rallentamento della domanda (a un ritmo ancora solido) inducano la Fed a ridurre i tassi due volte quest’anno, ma i rischi sono orientati verso tagli più tardivi e meno numerosi tra questo e il prossimo anno. La solida domanda interna e l’inflazione elevata suggeriscono che la Fed adotterà un approccio paziente nell’aggiustamento delle politiche.

 

Il FOMC ha annunciato un rallentamento del ritmo di riduzione del bilancio a partire da giugno e Powell ha ribadito che questa decisione è indipendente dall’orientamento della politica monetaria (non è un segnale di allentamento dei tassi). Il tetto mensile per il deflusso dei Treasury sarà ridotto da 60 a 25 miliardi di dollari (un po’ più della metà prevista dal consenso), mentre il tetto per gli MBS rimarrà invariato. La Fed reinvestirà in titoli del Tesoro tutti i pagamenti in conto capitale degli MBS che eccedono questo limite, in linea con il suo obiettivo a più lungo termine. Tuttavia, è improbabile che il tetto agli MBS sia vincolante, a meno che i tassi di interesse non crollino. Il tapering del QT ora non significa necessariamente che il bilancio si ridurrà in misura minore, poiché il comitato vuole avvicinarsi al livello finale in modo più graduale, ossia più lentamente e più a lungo.

 

 

ENGLISH VERSION

May FOMC – Cuts delayed not derailed as hikes are “unlikely”; QT tapering to start in June   

 

The Fed kept rates unchanged and announced a tapering of QT starting in June, as expected. Chair Powell was dovish relative to market expectations. Notably, the Chair pushed back on rate hikes noting “I think it’s unlikely that the next policy rate move will be a hike”. Markets welcomed the comment as it removes a hawkish tail risk for now. He still views the current stance of monetary policy as restrictive, and sufficiently restrictive over time. The policy statement retained a soft easing bias. Chair Powell noted his personal expectation is still of disinflation this year, although that confidence is now lower after recent stronger-than-expected inflation prints.

 

Powell repeated that it will likely take longer than previously expected to gain greater confidence on inflation before cutting rates. The Fed’s strategy now to deal with elevated inflation is to hold policy rates as long as necessary. We continue to view the bar to a resumed rate hike to be high. It would likely take a major reacceleration in inflation, not just inflation stalling out at a higher level, to prompt the FOMC to reconsider hikes.

 

Powell refuses to provide any hint on the timing of the next policy move, suggesting a high degree of data dependence. He suggested if inflation were to move sideways, it would be appropriate to hold off on rate cuts. He noted paths to cutting this year, which would involve inflation coming down convincingly or the labor market weakening unexpectedly. He later noted “a couple tenths” of an increase in the unemployment rate doesn’t count as an “unexpected weakening”. He also suggested there are paths to no cutting this year. The Fed remains highly data dependent and each inflation report will be as important as the last one.

 

In our view, rate cuts are delayed not derailed. We expect gradually slowing inflation and a modest slowdown in demand (to a still solid pace) to get the Fed to ease twice this year, but risks are skewed towards later and fewer cuts this year and next. Solid domestic demand and elevated inflation suggest the Fed will take a patient approach to policy adjustment.

 

The FOMC announced a slowdown in the pace of balance sheet runoff starting in June and Powell repeated this decision is independent of the monetary policy stance (i.e. not a signal of policy easing). The monthly cap on Treasury runoff will be reduced from $60bn to $25bn (slightly more than consensus expectation of reduction by half), while the cap on MBS will stay unchanged. The Fed will reinvest any principal payments from MBS in excess of this cap into Treasury securities, in line with their longer-term goal. However, the cap on MBS is unlikely to be binding unless interest rates plunge. Tapering of QT now does not necessarily mean the balance sheet would shrink by less than otherwise as the committee wants to approach the ultimate level more gradually, i.e. slower for longer.

 

 

Fed balance sheet with our projection

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