Agenzia nr. 1017 – I lavori della Commissione sanità

 
ANNO XXI
Numero 1017
22/05/2024
Pubblicato in Bari

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I lavori della Commissione sanità

La carenza di personale e altre criticità del Presidio ospedaliero F. Ferrari di Casarano sono state oggetto di audizione nel corso dei lavori odierni della Commissione sanità.
Su richiesta del consigliere salentino del M5S sono stati ascoltati nel merito il direttore generale ASL Lecce, il direttore medico dell’Ospedale di Casarano, i responsabili sanità FP CISL, UIL FPL e CGIL FP, il segretario generale territoriale UIL FPL di Lecce, il responsabile CISL Medici ed il componente della Segreteria CISL Medici.
I punti su cui sono state avanzate delle richieste di chiarimenti hanno riguardato, oltre all’atavica carenza di personale medico specializzato, le varie criticità in cui versa l’Ospedale “F. Ferrari” di Casarano, con l’esortazione ad intervenire con immediatezza per poter assicurare e tutelare il diritto alla salute dei cittadini, attraverso l’ottimizzazione delle risorse umane e il potenziamento del personale medico e paramedico. 
In particolare sono state segnalate le criticità esistenti nei servizi di emergenza-urgenza, evidenziando che la carenza di anestesisti compromette la copertura di turni di lavoro, e quelle legate alle  esigenze organizzative del reparto di ortopedia e traumatologia, conseguenti dalla richiesta inviata dal direttore Dipartimento di ortopedia al direttore sanitario del P.O. di Casarano con cui si chiedeva la sospensione dei ricoveri notturni e festivi a causa della carenza di personale, demandando al medico di Pronto soccorso di turno la gestione del paziente fino al suo trasferimento presso altro nosocomio della provincia o facendo sostare in osservazione breve ed essere ricoverato solo dopo le ore 8,00. 

Da parte del richiedente è stato precisato che sono stat predisposti degli atti che vanno nella direzione opposta a quelle che sono le necessità dell’Ospedale Ferrari, chiedendo quali provvedimenti si intendono intraprendere per far si possa erogare un servizio all’altezza delle giuste aspettative dei cittadini/pazienti.

Ad illustrare la piena operatività svolta dagli operatori sanitari dell’ospedale di base di Casarano, è stato il direttore generale dell’Asl LE, evidenziando che nel 2023 si è registrato un 5% in più di ricoveri e un 12% in più di attività ambulatoriale. Tutti numeri positivi – ha riferito il dg – che hanno prodotto 39 milioni di euro, pur con tutte le criticità esistenti che riguardano tutte le strutture ospedaliere, derivanti dall’impossibilità di procedere con l’assunzione di altro personale sanitario, data la situazione di piano di rientro in cui si trova la Regione Puglia. 
A supporto di ciò è intervuta la dirigente medico del P.O: Ferrari, rivelando che in questo scorcio di anno sono stati effettuati 457 interventi di ortopedia, e che comunque per far fronte alle esigenze che si presentano ed alle criticità emerse, viene svolto costantemente un lavoro di squadra per cercare di riuscire a mantenere i numeri e a migliorarli rispetto agli anni precedenti. 
Da parte delle organizzazioni sindacali, una volta sentenziati i numeri che fanno registrare una produzione buona nonostante le carenze, è emersa la necessità affinchè sia la politica a dover dire cosa intende fare in merito all’organizzazione collegiale, considerato che la visione politica è propedeutica alla prestazione sanitaria. 
Inoltre una richiesta rilevante è stata quella di riconoscere l’ospedale di Casarano come ospedale di I livello a seguito delle unità operative presenti e che quindi toccherebbe alla Regione decidere quanto prima di avviare le procedure perché avvenga. 
Il dirigente della Sezione strategia e governo dell’offerta del Dipartimento salute, presente ai lavori, ha assicurato che è in dirittura d’arrivo il piano assunzionale integrativo con il quale si cercherà di ottenere dei miglioramenti a livello di prestazioni sanitarie. 
L’impegno assunto dal presidente della Commissione è stato quello di trasferire tutte le richieste avanzate nel corso della seduta, al direttore del Dipartimento salute che a sua volta avrà il compito di riferirle al presidente della Giunta regionale che ha la delega anche della sanità.  

 

Altro punto oggetto di approfondimento da parte della Commissione sanità, è stata la richiesta di introdurre la figura professionale dell’igienista dentale nelle dotazioni organiche delle strutture pubbliche. A chiedere la convocazione di un’audizione nel merito sono stati i consiglieri regionali di FDI, invitando ad intervenire il Coordinamento regionale degli ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni tecniche della riabilitazione e della prevenzione della Regione Puglia (FNO, TSRM e PSTRP). 
I delegati dalla federazione nazionale dell’ordine preposto, insieme ai presidenti degli Albi provinciali della Puglia, hanno chiesto unanimemente di introdurre la figura dell’igienista dentale nelle strutture ospedaliere pubbliche e che venga inserita nei LEA, per permettere a tutti di garantire il servizio dal punto di vista della prevenzione per le malattie del cavo orale, in considerazione dell’evidente prova scientifica della correlazione tra le malattie del cavo orale con le malattie sistemiche, al fine di contribuire ad un risparmio dei costi del sistema sanitario. Chiedono, quindi, che venga rispettato quello che la Puglia con un regolamento ha previsto, inserendo tale figura e che nella prossima pianificazione triennale, potesse essere incrementato il numero attualmente esistente che è pari a sei unità, una per ogni azienda sanitaria. 
La figura dell’igienista dentale è da ritenere di notevole importanza e si potrebbe prevedere di sviluppare dei protocolli preventivi sin dalla fase gestazione fino all’età adulta. 
Le uniche rassicurazioni che ha potuto dare il dirigente della Sezione strategia e governo dell’offerta del Dipartimento salute, sono state quelle di assumere l’impegno di aumentare il numero di tali figure nelle strutture pubbliche, appena ci sarà la disponibilità di maggiori risorse e che con l’uscita dal Piano di rientro la Regione possa inserirla nei LEA.   

 

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