INVESTI SULLA TUA PELLE E NON ABBASSARE LA GUARDIA: AL VIA IL 98ESIMO CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETA’ ITALIANA DI DERMATOLOGIA E MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE – 2 COMUNICATI

Gentili amici e colleghi,

Si inaugura oggi a Giardini Naxos il 98esimo Congresso della Sidemast, Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse. 


Con l'occasione inoltriamo n. comunicati stampa: 


1- il comunicato stampa di lancio

2- il comunicato stampa relativo alle nuove terapie per la cura della vitiligine. 


Augurandoci che le notizie inoltrate  possano trovare spazio nelle vostre pagine informative, alleghiamo anche  il link al programma scientifico del Congresso: https://www.sidemast.org/congresso/2024/programma-scientifico/


Nel ringraziarvi, restiamo a disposizione e vi inviamo i più cordiali saluti.

Simonetta de Chiara Ruffo

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COMUNICATO STAMPA N. 1 

Al via il 98° Congresso Nazionale della SIDeMaST

Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse

Naxos (Me) 28-31 maggio

 

 “INVESTI SULLA TUA PELLE E NON ABBASSARE LA GUARDIA”

  

 

Questo il messaggio lanciato dai dermatologi della SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse riuniti a Giardini di Naxos (Me) dal 28 al 31 maggio. Secondo le prime stime SIDeMaST i nuovi casi di melanoma sono circa 15mila ogni anno, rispetto ai circa 7mila stimati (dati Iss). Ma aumentano i casi anche di patologie infiammatorie della cute come la dermatite atopica e riemergono patologie ormai dimenticate quali malattie a trasmissione sessuale, dermatiti occupazionali e dermopatie parassitarie.

 

 

La cute è il nostro biglietto da visita, ci difende dagli attacchi esterni ed è anche la “spia” di molte patologie internistiche; tuttavia, non la proteggiamo a sufficienza con conseguenze spesso irreversibili. Proteggere la nostra pelle vuol dire salvaguardare l’integrità della barriera cutanea riducendo la frequenza delle recidive di patologie infiammatorie croniche della cute molto frequenti, come dermatite atopica e dermatite da contatto, e normalizzare il suo microbioma preservandoci dalle infezioni. Difendere la nostra pelle dal sole e dai raggi UV in generale significa, non solo limitare il fotoinvecchimento, ma soprattutto prevenire i tumori cutanei non melanoma (carcinoma basocellulare e squamocellulare, cheratosi attiniche), ossia i tumori più frequenti dell’essere umano, più del cancro della mammella, del polmone e della prostata.

 

Ecco quindi che, in occasione del 98° Congresso Nazionale organizzato a Giardini di Naxos (Me) dal 28 al 31 maggio, Presidenti i Prof. Giuseppe Micali (Catania) e Luca Stingeni (Perugia),  i dermatologi della SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse, lanciano un messaggio chiaro: “Bisogna sensibilizzare le persone a proteggere e curare la propria pelle”.

 

Un esempio su tutti sono i dati di incidenza del melanoma in Italia il terzo tumore più frequente sia negli uomini che nelle donne al di sotto dei 50 annirilevati in alcuni Centri dermatologici italiani SIDeMaST: le prime stime indicano infatti un’incidenza doppia – 30 casi ogni 100mila abitanti – rispetto ai dati ufficiali che parlano di 15 casi ogni 100mila abitanti. In cifre, circa 15mila nuovi casi ogni anno, rispetto ai circa 7mila stimati (dati Iss).

 

“Oggi abbiamo la possibilità di trattare meglio tante malattie dermatologiche che prima purtroppo si faticava a curare, il melanoma in primis – ha detto il presidente SIDeMaST Giuseppe Argenziano Prof. Ordinario di Dermatologia dell’Università della Campania L. Vanvitelli di Napoli – ma la tutela della propria salute inizia prima e la partita non si vince da soli: bisogna investire sulla propria cute senza mai abbassare la guardia. Oggi sappiamo perfettamente che il 95% dei tumori maligni epiteliali ed il 70-95% dei melanomi sono provocati dalla esposizione solare eccessiva. Tumori che possiamo prevenire adottando un adeguato stile di vita. Questo significa comprendere l’importanza della prevenzione primaria, proteggendo se stessi e i propri figli fin da piccoli dall’esposizione eccessiva e non controllata al sole, un nostro alleato per molti aspetti ma anche un cancerogeno naturale, e alle radiazioni UV in generale, non solo quindi quelle dei raggi solari ma anche quelle artificiali”.

 

Le misure protettive includono una combinazione che va dal cercare l’ombra, proteggersi con vestiti, occhiali e cappello fino all’utilizzo di creme protettive per gli UVA e UVB con fattore di protezione alto o estremo sulle zone scoperte.

 

E la prevenzione deve proseguire osservando con attenzione ogni cambiamento della pelle, imparando a riconoscere i segnali di allarme relativi all’inizio di un tumore cutaneo e consultandosi periodicamente con il dermatologo quando si nota qualcosa di diverso o che cresce. “Nonostante gli importanti risultati delle nuove terapie introdotte per i tumori della pelle – aggiunge Maria Concetta Fargnoli, Vice presidente SIDeMaST e Professore Ordinario di Dermatologia presso l’Università degli Studi dell’Aquila – la diagnosi precoce resta la nostra arma più importante ed è lì che dobbiamo agire, insegnando alle persone ad osservarsi costantemente con attenzione. Il dermatologo ha oggi a sua disposizione numerose metodiche diagnostiche non invasive che, in aggiunta alla visita clinica, sono di grande utilità nel migliorare l’accuratezza diagnostica, consentendo la diagnosi precoce ed evitando le asportazioni inutili”.

 

La carta da giocare è appunto sensibilizzare le persone. “Ecco perché – ha aggiunto il presidente Argenziano – la SIDeMaST è disponibile a interagire con il ministero della Salute per intensificare le campagne di prevenzione primaria dei tumori della pelle e cambiare il sentito comune dei cittadini nei riguardi dell’esposizione alla luce solare o ultravioletta artificiale: proteggersi dai raggi ultravioletti è fondamentale. Non lo diciamo mai abbastanza. Un messaggio forte che dobbiamo rivolgere soprattutto alle popolazioni giovani”.

 

Ma in primo piano c’è anche la ricerca, con le innovazioni in ambito infiammatorio e oncologico, aggiunge il Presidente del Congresso Prof. Giuseppe Micali, Professore Ordinario di Dermatologia e Responsabile U.O.C Clinica Dermatologica Università di Catania: Nel corso del Congresso sarà posto l’accento sulle recenti acquisizioni nella diagnostica – soprattutto non invasiva – e in ambito terapeutico. Inoltre, parleremo anche delle novità relative a due patologie particolarmente impattanti sulla qualità della vita dei pazienti, vale a dire vitiligine e alopecia areata. Sono due aree terapeutiche per le quali non è mai esistito un farmaco specifico perché fino allo scorso anno si parlava solo di dati registrativi. Il 2024 invece sarà un anno di svolta per quel che riguarda la  disponibilità di terapie per entrambe le patologie”.

 

Naturalmente tutte le malattie della pelle sono al centro dei lavori del Congresso, spiega il Presidente del Congresso Luca Stingeni, Professore Ordinario di Dermatologia e Responsabile della U.O.C. di Dermatologia dell’Università di Perugia: Abbiamo dedicato grande attenzione alle molteplici patologie infiammatorie croniche della cute, a quelle oncologiche, alla dermatologia allergologica, pediatrica, chirurgica e infettivologica, alle malattie sessualmente trasmissibili, alle patologie degli annessi e delle mucose, alla fotodermatologia e alla dermatologia estetica. Per ciascuno di questi settori verrà dedicato ampio risalto alle innovazioni nella diagnosi e nel management terapeutico”. 





COMUNICATO STAMPA N. 2 


VITILIGINE: TRE PAZIENTI SU QUATTRO MOSTRANO DOPO UN ANNO UNA REPIGMENTAZIONE DEL VISO CHE VARIA DAL 50% AD OLTRE IL 90% GRAZIE ALLE NUOVE TERAPIE

 

Il principio attivo Ruxolitinib è il primo e unico trattamento che agisce sul meccanismo alla base della malattia, consentendo la repigmentazione della pelle dei pazienti sia sul viso che sul corpo. Ha dimostrato la sua efficacia su adulti e adolescenti e le percentuali parlano chiaro: fino al 90% di repigmentazione del viso dopo un anno e sul 50% del corpo. Effetto collaterale, solo una lieve manifestazione acneica sull’area di applicazione della crema. E dal 27 maggio l’AIFA ne ha approvato la rimborsabilità

EMBARGO 28 MAGGIO 2024

 

È una malattia cronica autoimmune, molto visibile a causa delle caratteristiche macchie bianche sulla pelle, ma poco conosciuta e spesso svilita a un semplice problema di natura estetica. Si tratta della vitiligine, patologia che colpisce tra lo 0,5% e il 25% della popolazione mondiale con un forte impatto dal punto di vista sociale, psicologico ed emotivo. In Italia sono circa 330mila le persone affette da questa condizione che, proprio per la sua natura autoimmune, si associa spesso ad altre problematiche, come le malattie tiroidee, le malattie infiammatorie croniche intestinali, il diabete mellito e l’alopecia areata. Questa caratteristica, insieme alla progressione imprevedibile e all’assenza – fino ad oggi – di trattamenti specifici, rende la vitiligine una patologia impegnativa da trattare.

La ricerca sembra però avere aperto una nuova prospettiva. Già nel 2023 l’EMA ha approvato a livello europeo Ruxolitinib crema 1,5% nel trattamento della vitiligine non segmentale con coinvolgimento facciale negli adulti e negli adolescenti a partire dai 12 anni di età. È il primo e unico principio attivo che agisce sul meccanismo alla base della malattia, consentendo la repigmentazione della pelle dei pazienti sia sul viso che sul corpo. E proprio ieri, 27 maggio, l’AIFA ne ha approvato la rimborsabilità.

È quanto emerge dal 98esimo Congresso SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse che si apre oggi  a Giardini Naxos fino al 31 maggio e presieduto dai Prof. Giuseppe Micali (Catania) e Luca Stingeni (Perugia).

La molecola Ruxolitinib fa parte di una classe di inibitori della Janus chinasi, noti anche come JAK inibitori, già utilizzati con successo in oncologia e in diverse malattie dermatologiche.

I risultati degli studi clinici registrativi di fase III (TRuE-V1 e TRuE-V2) in più di 600 persone con vitiligine non segmentale, a partire dai 12 anni, hanno mostrato la sicurezza e l’efficacia di Ruxolitinib crema, rispetto a quella non medicata, nel migliorare significativamente la repigmentazione della cute. “L’obiettivo primario dello studio – afferma il Prof. Giuseppe Micali, Presidente del Congresso – era la repigmentazione del viso di almeno il 75%, mentre quelli secondari erano la repigmentazione del viso di almeno il 90% e del corpo di almeno il 50%, con soddisfazione del paziente. A 6 mesi dall’inizio della terapia questi risultati sono stati raggiunti da una percentuale significativamente superiore nei pazienti che applicavano il farmaco rispetto a quelli trattati con il veicolo (crema non medicata).

 Inoltre, la repigmentazione delle lesioni è proseguita fino alla fine del periodo di trattamento di 52 settimane con percentuali più alte sia sul viso che sul corpo nei pazienti trattati in modo continuativo. Nello specifico, dopo 1 anno di terapia tre pazienti su quattro trattati con il farmaco hanno avuto una repigmentazione di almeno il 50% delle lesioni del viso, uno su due di almeno il 75%, ed uno su tre di almeno il 90%. Gli studi – conclude l’esperto – hanno inoltre dimostrato che Ruxolitinib crema è ben tollerato dai pazienti, non presentando eventi avversi correlati alla classe dei JAK inibitori; l’evento avverso più comune è infatti una reazione acneica sul sito di applicazione del trattamento. La rimborsabilità da parte di Aifa arrivata proprio ieri è una notizia che i pazienti attendevano da tempo”.







 

Simonetta de Chiara Ruffo
Ufficio Stampa SICS 

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