Col sorriso sul viso, nel Paese dove ho scelto di vivere…

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Secondo loro non rispondo a uno dei quattro requisiti indispensabili, ovvero essere “mantenuta in vita da trattamenti vitali”. Ma secondo voi io come mangio, come bevo, come mi lavo, come vado in bagno, come sopravvivo, come assumo i farmaci?  […] Ammetto di aver anche fatto domande all’estero, proprio perché non ce la faccio più, ma i mezzi economici e soprattutto la fatica fisica per arrivarci sarebbe tanta. Vorrei morire col sorriso sul viso nel Paese dove ho scelto di vivere e dove ho pagato le tasse.

Video Martina

Easy News, è con queste parole che Martina Oppelli si rivolge oggi al Senato, dopo che le è stato negato l’accesso all’aiuto al suicidio come previsto dalla sentenza sul caso Cappato/DjFabo. 

Martina ha 49 anni e vive a Trieste, dove lavora da casa, grazie ai comandi vocali, per potersi permettere l’assistenza continua di cui necessita tutti i giorni, e le notti, dell’anno. Dal 2012 infatti è diventata tetraplegica a causa di una malattia neurodegenerativa diagnosticata oltre 20 anni fa.

Martina desidera morire col sorriso, nel Paese dove ha scelto di vivere. Siamo al fianco di Martina in questa sua lotta per un diritto che le deve essere riconosciuto. 

La sua diagnosi attuale è quella di sclerosi multipla secondariamente progressiva, evoluta con gravissima limitazione motoria, con dolori e spasmi diffusi poco controllati dalle terapie.

Martina è totalmente dipendente da altre persone. Da sola oggi non può nemmeno girarsi nel letto. Riesce a muovere solo la testa, la bocca. Riesce ancora a sorridere, ma ora si sente esausta.

L’anno scorso ha deciso di chiedere al Sistema sanitario della sua Regione di accedere al “suicidio medicalmente assistito”, l’aiuto medico alla morte volontaria, diventato legale in Italia con la sentenza 242 del 2019 della Corte costituzionale.

Dopo essere stata visitata dalla commissione medica multidisciplinare a ottobre 2023, non aveva ricevuto alcuna risposta. Dopo una serie di solleciti, l’azienda sanitaria comunicava di non poter accogliere la sua richiesta perché Martina Oppelli sarebbe priva di uno dei requisiti previsti dalla sentenza sul caso di Dj Fabo, quello della dipendenza da “trattamento di sostegno vitale”.

Intanto, nelle ultime settimane in Senato si è avviato l’esame di un disegno di legge sul fine vita, che però è restrittivo e deve essere radicalmente cambiato. Per questo ora Martina Oppelli si rivolge al Parlamento.

Nel frattempo, ha fatto richiesta presso una struttura all’estero disposta ad aiutarla a terminare la sua vita senza soffrire Ma Martina non perde la sua speranza di ottenere l’eutanasia qui, in Italia. Il suo Paese.

Easy News, spero sempre che il Parlamento nazionale non giri la testa dall’altra parte, ma non mi faccio illusioni. Se Martina sarà costretta a recarsi in Svizzera, le ho garantito che forniremo ogni aiuto eventualmente necessario, come ho sempre sempre fatto  insieme all’Associazione Luca Coscioni.

Ti farò sapere come andrà nelle prossime settimane.

Un abbraccio,

Marco Cappato

Tesoriere Associazione Luca Coscioni

P.S. il supporto che diamo a tante persone come Martina è possibile anche e soprattutto grazie a chi decide di destinare il proprio 5×1000 all’Associazione Luca Coscioni. Easy News, non dimenticare di inserire il codice fiscale 97283890586 nella tua dichiarazione dei redditi.

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