Nota del consigliere Antonio Scalera ( La Puglia Domani),intervenuto nel dibattito in V Commissione:
“Il provvedimento giurisdizionale emesso dalla Corte di Giustizia Europea sull’ex Ilva di Taranto è sicuramente di grande portata per il suo carattere “propulsivo” e “propositivo” nei riguardi della politica a tutti i livelli, chiamata ad affrontare con serietà e decisione il problema dell’ambiente e della salute connessi allo Stabilimento ILVA di Taranto.
Il Collegio, investito della controversia, ha chiarito un principio importantissimo: il collegamento imprescindibile tra la tutela della qualità dell’ambiente e la tutela della salute umana.
La “Valutazione di Impatto Sanitario” (VAS) rappresenta, a detta della Corte, un passaggio necessario ed imprescindibile ai fini del rilascio della valutazione di impatto Ambientale (VIA).
“La linea tracciata dalla Corte Europea deve rappresentare un faro guida anche per la politica del territorio. Questo significa che è giunto il momento di superare la dicotomia lavoro – salute, che ha causato morti e sofferenze ad un intero territorio, oltre a conflitti tra le parti sociali.
Sono stati questi i temi che oggi sono stati oggetto di discussione nella audizione in V Commissione Ambiente di cui sono Vice Presidente – ha dichiarato il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera (La Puglia Domani) – e, pertanto, prima ancora che si parli di riconversione dello stabilimento dobbiamo esigere il rispetto delle prescrizioni ambientali, sempre disattese, da parte dei gestori.
“Le Istituzioni devono farsi da garante e, se del caso, sostituirsi a inadempienze e/o negligenze da chiunque provengano, per far sì che una produzione industriale che rispetti la qualità della vita e dell’ambiente sia possibile anche a Taranto.
“Naturalmente tutti ci auguriamo che non si giunga alla sospensione definitiva dell’attività, ma dobbiamo anche aver il coraggio di pretendere da chi di dovere che vengano rispettate le prescrizioni delle leggi vigenti.
Taranto e la sua provincia hanno il diritto ad un ambiente salubre e vivibile, senza “barattare” questo diritto, riconosciuto e garantito dalla Carta Costituzionale, con quello del diritto al Lavoro.
“Ad oggi, però, il quadro che si presenta è ancora preoccupante per i cittadini e per le migliaia di lavoratori in cassa integrazione tanto da spingere l’Onu, attraverso un’indagine a definire Taranto nel gennaio del 2022 come una «zona di sacrificio».
Una delle più inquinate e vessate dall’ingiustizia ambientale dell’intero pianeta Terra.
“Noi politici non abbiamo più tempo da perdere. Dobbiamo dare un segnale forte e trasversale.
Non possono esserci più divisioni ideologiche e/o interessi di parte su temi così importanti come quello che riguarda la salute e il lavoro.
“Taranto è una città ferita, rassegnata, ma al contempo viva e ribelle.
“Il destino di Taranto e della sua gente possiamo crearlo noi, con le nostre scelte, con le nostre decisioni.
“E, parafrasando Alfa, giovane cantante italiano possiamo dire, senza paura di essere smentiti che : “ Non sappiamo chi ha creato Taranto, ma sappiamo che era innamorato”.
“Innamorato di questa città come lo sono io, come lo è la sua gente – ha concluso il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera – per quella gente, per quelle donne, per quegli uomini, per quei giovani e per quei bambini che sono pronto a combattere e a fare la mia parte.
“E vorrei che si pensasse e si parlasse solo per il bene di questi. “Diversamente se, come dice Alfa, non sappiamo chi ha creato Taranto saremo costretti a ripetere a lungo di sapere i nomi di chi la sta distruggendo”.