Agenzia nr. 2046 – I lavori della IV e V Commissione in seduta congiunta

 
ANNO XXI
Numero 2046
14/10/2024
Pubblicato in Bari

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I lavori della IV e V Commissione in seduta congiunta

La IV e V Commissione rispettivamente dei presidenti Francesco Paolicelli e Michele Mazzarano, in seduta congiunta, hanno affrontato il tema della disciplina e dell’individuazione delle superfici e delle aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili.
 
Lo ricordiamo Il Decreto aree idonee DM 21 giugno 2024 ottempera agli obblighi imposti dalla Direttiva europea 2018/2001/UE e dal Regolamento (UE) 2021/1119 che promuovono l’uso dell’energia da fonti rinnovabili e stabiliscono il quadro per il raggiungimento della neutralità climatica.
 
In primo luogo, il Decreto aree idonee ripartisce tra le Regioni e le Province autonome la potenza degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per installare entro il 2030 una potenza aggiuntiva di 80 GW rispetto al 31 dicembre 2020, al fine di raggiungere gli obiettivi fissati dal PNIEC e rispondere ai nuovi obiettivi derivanti dall’attuazione del pacchetto Fit for 55, anche alla luce del pacchetto Repower UE.
 
Il Decreto aree idonee stabilisce principi e criteri omogenei per individuare superfici e aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, in linea con il principio della neutralità tecnologica.
 
Le Regioni e le Province Autonome, coinvolgendo gli enti locali, hanno 180 giorni di tempo per individuare:

– superfici e aree idonee, sulle quali è previsto un iter accelerato ed agevolato per la costruzione ed esercizio degli impianti a fonti rinnovabili e delle infrastrutture connesse;

– superfici e aree non idonee, aree e siti le cui caratteristiche sono incompatibili con l’installazione di specifiche tipologie di impianti;

– superfici e aree ordinarie, ovvero tutte le altre, nelle quali si applicano i regimi autorizzativi ordinari di cui al Dlgs 28/2011 e ss.mm.ii.;

– aree in cui è vietata l’installazione di fotovoltaico a terra, cioè le aree agricole per le quali vige il divieto di installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra ai sensi dell’art. 20, comma 1-bis, del Dlgs 199/2021.

Detto tutto questo il presidente della I Commissione, Fabiano Amati ha voluto ascoltare in audizione i rappresentanti dei settori ambiente, sviluppo economico e agricoltura per comprendere se esiste già un provvedimento pronto, visti i ristretti tempi per l’attuazione e soprattutto quale sia l’approccio ideologico con il quale la Regione Puglia intende affrontare questo tema.
 

Il Decreto aree idonee indica alle Regioni specifici principi e criteri finalizzati a rendere chiara ed evidente la possibile classificazione delle aree, compatibilmente con le caratteristiche e le disponibilità delle risorse rinnovabili, delle infrastrutture di rete e della domanda elettrica, nonché tenendo in considerazione la dislocazione della domanda, gli eventuali vincoli di rete e il potenziale di sviluppo della rete stessa.
 
Nell’individuazione delle aree idonee, le Regioni devono privilegiare la massimizzazione delle aree, la tutela del patrimonio culturale e del paesaggio e delle aree agricole e forestali, la qualità dell’aria e dei corpi idrici, l’uso di superfici di strutture edificate e aree a destinazione industriale, artigianale e per servizi e logistica.
 
Le Regioni potranno classificare le superfici o le aree come idonee differenziandole sulla base della fonte, della taglia e della tipologia di impianto.
 
Per ciascuna regione e provincia autonoma è tracciata la traiettoria di conseguimento dell’obiettivo di potenza complessiva da traguardare al 2030. 
Il Ministero dell’Ambiente, con il supporto del GSE e del RSE, monitorerà l’adozione delle leggi regionali e verificherà annualmente la potenza da fonti rinnovabili installata, autorizzata o assentita.
 Un osservatorio analizzerà l’andamento delle installazioni e proporrà modalità di raggiungimento degli obiettivi regionali, supportando lo scambio di buone pratiche e monitorando l’attuazione delle leggi regionali.

I dirigenti dello sviluppo economico, dell’ambiente e dell’agricoltura, presenti in audizione, hanno sottolineato al più presto andrà in Giunta il disegno di legge che ha l’obiettivo di adempiere questo obbligo.