Agenzia nr. 2054 – I lavori della Commissione bilancio e programmazione

 
ANNO XXI
Numero 2054
14/10/2024
Pubblicato in Bari

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I lavori della Commissione bilancio e programmazione

La Commissione bilancio e programmazione presieduta da Fabiano Amati, ha approvato a maggioranza il disegno di legge che con un maxiemendamento ha assorbito 23 altri provvedimenti contenenti il riconoscimento di debiti fuori bilancio relativi a sentenze esecutive per un totale di 430 mila 560 euro.

A maggioranza è stato espresso parere favorevole alla norma finanziaria contenuta nel testo del disegno di legge “Disciplina regionale dell’utilizzo delle acque superficiali e sotterranee”, con cui viene disciplinata in maniera organica e puntuale la ricerca, l’estrazione e l’utilizzazione delle acque sotterranee nonché la derivazione e l’utilizzazione delle acque superficiali nel territorio della Regione Puglia, con l’esclusione di quelle disciplinate da leggi speciali. La norma finanziaria prevede infine l’istituzione di un nuovo capitolo di entrata, con una previsione complessiva di 1.260.000,00 euro collegato a due capitoli di spesa di nuova istituzione, a valere sulla Missione 9, Programma 4, Titolo 1, del bilancio regionale, in termini di competenza, a partire dall’esercizio finanziario 2025. La previsione dello stanziamento in entrata, pari a 1.260.000,00 euro è stata determinata considerando la media delle entrate pervenute nei cinque esercizi finanziari precedenti (2019, 2020, 2021, 2022, 2023) in base alla disciplina attualmente vigente.                       

Spesa relativa alla fruibilità del patrimonio carsico

Per la verifica della spesa relativa alla fruibilità del patrimonio carsico, finanziata nella legge di bilancio della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2022, con una dotazione di 300 mila euro e di altri 500 mila euro per gli esercizi finanziari 2023 e 2024, sono stati ascoltati in audizione Matteo Ricco della Sezione autorizzazioni ambientali ed il sindaco di Fasano Francesco Zaccaria. 
Il finanziamento è finalizzato a rendere fruibile e aperto al pubblico il patrimonio carsico, allo stato inaccessibile con modalità ordinarie e perciò precluso alla funzione di studio, ricerca e conoscenza, e a tal fine è stato assegnato un contributo straordinario per i comuni sul cui territorio insiste la cavità oggetto dell’intervento, tra cui anche il comune di Fasano. 
Dalla Sezione autorizzazioni ambientali è stato chiesto al Comune di Fasano quali erano le determinazioni per procedere al finanziamento, tant’è che il Comune ha inviato gli atti necessari l’8 ottobre scorso con le integrazioni richieste che a loro volta devono essere valutate dalla stessa Sezione per poter procedere alla sottoscrizione della convenzione. Per il completamento del progetto occorrono 392 mila euro, di cui 122 mila euro provenienti dall’esercizio 2022 specificatamente per il Comune di Fasano e altri 70 mila euro saranno finanziati dall’esercizio 2024. Ci saranno ancora a disposizione 100 mila euro dal bilancio 2025 e 200 mila euro per il 2026. 
Ci vorranno al massimo dieci giorni di tempo perché la Sezione autorizzazioni ambientali si esprima, per poi procedere alla stipula della convenzione per l’impegno di spesa. 

CUP Unico Regionale

Relativamente all’integrazione dei sistemi informatici finalizzata al CUP Unico Regionale con conseguenti risparmi di spesa, oggi era la volta di approfondire la congruità dell’ampliamento della limitazione temporale. Sono stati ascoltati in audizione i responsabili unici delle liste d’attesa e CUP manager delle ASL BR, FG, Policlinico di Bari e degli IRCSS De Bellis e Giovanni Paolo II, assenti nella precedente seduta in cui sono state ascoltate le altre ASL. Da parte loro è stato confermato che le agende per tutte le prenotazioni sono sempre aperte e, con metodi anche diversi, si riesce ad avere un periodo sufficientemente lungo di copertura, soddisfacente anche in termini di appropriatezza nell’ambito reginale. Date che vadano oltre il 2026 non sono consentite attualmente dal sistema informatico che impone un arco temporale massimo consentito dalla stessa tecnologia informatica. 
Per InnovaPuglia Andrea Iacobbe è intervenuto per ribadire che il CUP orchestratore permette di vedere l’intera offerta regionale e quindi è in grado di dare delle date. Pertanto, proiettare le agende  fino al 2026 ha senso solo se tutti gli appuntamenti precedenti sono già saturi.  
Alla domanda se la Regione Puglia dovesse dire di ritarare le agende oltre il 2026, i sistemi informatici sono nelle condizioni di essere adeguati, ha risposto il gestore del sistema CUP dell’Asl di Foggia e degli ospedali Riuniti di Foggia, per dire che non esiste alcun limite tecnico. 
A questa domanda nessuna risposta si è potuta ottenere da parte dell’altro gestore (Exprivia) di tutti gli altri sistemi CUP regionali. 
Alla luce delle risposte avute anche nella seduta odierna, tocca al Dipartimento salute dare delle indicazioni per modificare l’impostazione del sistema informatico. 

Clausola valutativa della legge (acquisto di parrucche a favore di pazienti oncologici)

Per la verifica della clausola valutativa della legge regionale 8 del 2017 (Contributo a sostegno dell’acquisto di parrucche a favore di pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia), è stata ascoltata in audizione la dirigente della Sezione benessere sociale Laura Liddo, la quale ha detto che la distribuzione delle risorse peri a 300 mila euro annui avviene sulla base delle percentuali dei malati oncologici, così come è certificata da AReSS.  Non risultano particolari disfunzioni o reclami da parte dei beneficiari anche se ci sono province che manifestano particolari esigenze economiche come l’Asl BT. Attualmente si stanno erogando regolarmente i contributi, anche se ci sono differenti tempistiche di riscontro sulla fase di attuazione. Questa azione vede come carattere complementare anche quella delle calotte refrigeranti di natura preventiva per la perdita dei capelli. Sull’attuazione della legge hanno dato il loro contributo i referenti dell’attuazione della norma nelle varie Asl pugliesi. 
 
 

Dispositivo medico “Optune” per il trattamento del glioblastoma

Sulla spesa occorrente per il dispositivo medico “Optune” per il trattamento del glioblastoma e quindi utile a contenere gli effetti espansivi di un tipo di tumore celebrale, il presidente Amati ha predisposto un’audizione motivata dal bisogno di un approfondimento nella materia in questione. Ancor più perché la richiesta di accedere a questo dispositivo ha messo in difficoltà le Asl, trattandosi di un trattamento terapeutico che non rientra nei LEA. Questo ha scaturito il diniego all’accesso del dispositivo. Ma non avendo sedato la richiesta dei malati, si è pensato di capire se si possono determinare le condizioni per procedere all’accoglimento delle domande, dopo però aver appreso se di questo dispositivo esista una prova scientifica.
Le valutazioni di natura tecnico-scientifica sono state condotte dai dirigenti medici dell’IRCSS di Bari prof. Nicola Silvestris, dott.ssa Loredana Palermo ed il dott. Oronzo Brunetti, i quali si sono soffermati sul razionale preclinico del dispositivo dicendo che è basato sull’utilizzo di campi elettrici alternati, che i modelli in vitro e in vivo hanno proliferato le cellule tumorali. Sono stati confrontati due gruppi di pazienti con la stessa diagnosi di glioblastoma, uno dei quali sottoposto alle terapie tradizionali e l’altro con la nuova strategia terapeutica. Il risultato di questo studio ha detto che il vantaggio confermato è relativo ad un aumento di 4 mesi di sopravvivenza, passando da 16 mesi a 20/21 mesi. In questo studio è stata valutata anche la tollerabilità in base agli indicatori di qualità della vita, che però ha dato un esito negativo. Eppure la Regione Campania ha autorizzato con un atto dirigenziale in deroga, il rimborso del trattamento extra LEA. 
La dirigente dell’Area valutazione e ricerca di AReSS Elisabetta Graps ha fornito una valutazione di sostenibilità, spiegando che tale dispositivo costa 21mila euro per un trattamento che per la durata di 4 mesi costerebbe 86 mila euro. E’ stato evidenziato che ci si ritrova ad essere fuori da ogni soglia di disponibilità a pagare ed inoltre, perché un sistema accetti che venga introdotto come trattamento terapeutico, non può superare i 60 mila euro per anno di vita guadagnato. Questo trattamento arriverebbe a superare i 500 mila euro per anno guadagnato. Si potrebbe pensare di far fronte alla spesa solo se l’azienda produttrice del dispositivo medico “Optune” accetta di ridurre il costo al di sotto dei 5 mila euro al mese.  
Essendo una Regione in piano di rientro e non potendolo finanziare come un extra LEA, ci si pone il problema dei costi. Pertanto, nella prossima seduta sarà riconvocato l’Amministratore delegato di NovocureItaly Srl, per capire se ci sono le condizioni di trattare sui costi.   
     
 

Missione 6 del PNRR, informativa sul rinnovo del parco tecnologico delle grandi apparecchiature sanitarie

A seguito della Missione 6 del PNRR, informativa sul rinnovo del parco tecnologico delle grandi apparecchiature sanitarie (D.M. 22/04/2014) ed il monitoraggio del flusso informativo e l’eventuale utilizzo delle apparecchiature obsolescenti, si è ritenuto opportuno fare un aggiornamento.
È stata fatta la premessa che sul piano diagnostico una macchina in esercizio rispetto alla sua anzianità, può determinare una condizione di iniquità della prestazione.
Per fare chiarezza sul flusso di monitoraggio delle grandi apparecchiature diagnostiche è intervenuta la dirigente della Sezione risorse strumentali e tecnologiche sanitarie Titti Ladalardo, che ha confermato che il flusso è aggiornato all’8 di ottobre ma che risente del puntuale aggiornamento. I dati analizzati sono quelli inseriti nel sistema, ma ci sono alcune aziende che per motivi di cambio del referente del monitoraggio del flusso, determinano qualche inattendibilità.
Il flusso quindi non è aggiornato, ma sulla base dei dati raccolti risultano 562 apparecchiature attive censite di cui 284 nel pubblico e 278 nel privato.
Per ciò che attiene all’anzianità delle apparecchiature in esercizio, gli angiografi hanno una media di 8 anni ed alcuni in corso di sostituzione con il PNRR, superiori a 10 anni ce sono in esercizio 4 angiografi. Gli acceleratori lineari hanno una media di 7 anni di anzianità, di questi ce ne sono quelli con un’anzianità superiore di dieci anni e si trovano 2 nell’Asl Lecce, 2 ai Riuniti di Foggia e 2 nella Bat, per i quali però sono state già bandite le gare. Per le 12 PET l’anzianità è di 6 anni, di queste 8 sono nel pubblico e 4 nel privato. I mammografi hanno una media di anzianità di 7,5 anni. Le RM hanno una media di anzianità di 10 anni. Le TAC una media di sei anni e otto mesi. La media data è riferita alle strutture pubbliche
Negli investimenti del PNRR secondo il dato ministeriale rientrano le apparecchiare obsolete da almeno 5 anni, e su un totale di 273 da sostituire, ad oggi sono state ordinate 269, di cui 163 già installate e funzionanti. Sono da sostituire 48 TAC, 16 RM, 2 Acceleratori lineari, 21 angiografi, 3 gamma camere, 6 mammografi, 3 gamma camere Tac, 4 PET, 121 ecotomografie 49 sistemi radiologici misti. 

Sul flusso delle grandi apparecchiature dello stesso tenore è stato l’intervento della dirigente di AReSS Elisabetta Graps, la quale ha ribadito che sul monitoraggio delle grandi apparecchiature sanitarie appare un flusso non accurato nella compilazione. L’obsolescenza appare piuttosto elevata rispetto alla realtà, perché deve essere valutata dalla data del collaudo fino alla data della dismissione. Bisogna dunque indagare su quali apparecchiature sono ancora utilizzate e quali invece registrano un ritardo nell’atto di trasmissione della dismissione. 

È opportuno quindi essere accurati e tempestivi nella compilazione, infatti quello che è emerso appare un flusso non accurato nella compilazione, e quindi l’obsolescenza appare essere piuttosto elevata. Pertanto, è necessario rendere aggiornato il flusso perché c’è una disomogeneità nella corretta compilazione del flusso. Lo stato corrente tecnologico dovrà tenere in considerazione della totalità delle apparecchiature con una vetustà inferiore a 5 anni almeno per il 60 % delle macchine. Il 10% del parco tecnologico si avvicina a 10 anni e bisogna già pensare alla sua sostituzione.
Le ingegnerie cliniche di tutte le ASL saranno convocate nella prossima seduta per aggiornamento sul flusso informativo.