Seduta monotematica della IV Commissione, presieduta da Francesco Paolicelli, sul Consorzio di bonifica Centro Sud Puglia, sulla base delle richieste avanzate da una parte dai consiglieri Paolo Pagliaro (La Puglia domani) e Renato Perrini (Fratelli d’Italia), e dall’altra da Antonio Paolo Scalera (La Puglia domani).
Molte le criticità gestionali e politiche relative al Consorzio enumerate da Pagliaro e Perrini rispetto alle quali hanno chiesto risposte in quella che hanno definito “un’operazione trasparenza”.
Scalera si è concentrato invece sulla crisi idrica della zona occidentale della provincia di Taranto.
Sono intervenuti l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, il commissario del Consorzio unico Francesco Ferraro insieme al direttore genarle Pietro De Simon , al responsabile legale Federico Rutigliano e al revisore dei conti Giuseppe Laddomada, oltre alle rappresentanze sindacali di Filbi-Uil, Flai-Cgil, Fai-Cisl e organizzazioni di categoria del settore agricolo: Confagricoltura, Coldiretti, Copagri e Cia.
Le richieste di chiarimenti di Pagliaro e Perrini hanno riguardato vari aspetti, a cominciare dalla ritenuta incompatibilità del ruolo del commissario che è anche direttore genarle dell’Arif, alla carenza di organico, alla delibera di blocco dei concorsi espletati, all’ingente spesa per consulenze legali fino al problema atavico dei tributi 630, contro il quale ha annunciato una mobilitazione finalizzata a raccogliere le firme per una proposta di legge che subordini il pagamento del tributo alla erogazione dei servizi.
I sindacati, in modo non omogeneo, hanno evidenziato la grave crisi idrica che rischia di esplodere con un consorzio che non funziona come dovrebbe, perdendo possibilità di investimento e risorse per il sistema, unitamente alla conclamata mancanza di servizi di manutenzione e bonifica ordinari e straordinari da parte del consorzio.
A rispondere in prima batture ai rilievi dei consiglieri il commissario Ferraro che ha descritto come il consorzio stia facendo uno sforzo enorme, portando avanti progetti per 73 milioni di euro, destinati al revamping degli impianti e alla sistemazione dei canali di scolo.
L’ente, ha chiarito, si muove con difficoltà a causa dei mancati introiti da riscossione dei tributi, che arrivano solo nella misura del 25 per cento.
Circa la propria incompatibilità ha risposto di non essersi autonominato e che chi lo ha fatto aveva evidentemente sufficienti certezze giuridiche per procedere.
Chiarimenti anche per le domande circa gli incarichi legali e in particolare la consulenza giuridica da 52mla euro l’anno: ci sono 200mila contenziosi nel solo 2023 – hanno spiegato commissario e avvocato del consorzio – per impugnative della richiesta di pagamento del tributo 630; il lavoro è ingente e gli incarichi vengono affidati sulla base di una short list e con il criterio di rotazione.
In merito alla consulenza giuridica il responsabile dell’avvocatura e Ferraro hanno chiarito che la procedura è stata di selezione, nell’ambito della short list, di una rosa di nominativi, all’interno della quale il commissario ha scelto in base alla valutazione del curriculum e delle esperienze professionali.
Infine sull’annullamento dei concorsi per l’assunzione di personale è stato chiarito che si tratta di una sospensione che sarà rimossa appena ci saranno le risorse per procedere alla chiamata dei vincitori.
In proposito l’assessore Pentassuglia ha definito i tempi possibili, a partire dalla legge di modifica della legge 1 del 2017 che ha istituito il consorzio unico sostituendo i quattro precedenti. Ha annunciato che martedì prossimo, in concomitanza del prossimo consiglio regionale consegnerà ai capigruppo le relazioni relative alla modifica di legge che ha intenzione di portare in sede di seduta di assestamento di bilancio stralciando la parte finanziaria che non può, per le difficoltà afferenti alla ricomposizione della commissione bilancio, ottenere il necessario parere. Fornirà inoltre l’elenco dettagliato delle opere finanziate del consorzio, l’elenco degli interventi candidati nel fondo di sviluppo e coesione, il piano delle azioni con la relazione della gestione commissariale contenente i dati fino al dicembre 2022, data in cui si è registrato una debitoria di 192 milioni di euro, oltre alla definizione dei dati relativi al 2023 e 2024. Aoprvata la modifica, e messo il consorzio nella condizione di operare con risorse certe, dopo febbraio si potrà procedere alle assunzioni.
Riguardo alla situazione della provincia di Taranto, Scalera ha chiesto di avere informazioni circa i lavori di completamento e manutenzione straordinaria alla diga di San Giuliano, interessata dal crollo di una galleria che ha messo in crisi l’approvvigionamento idrico del terriroio e se sono in programma interventi per la manutenzione e di pulizia dei canali e degli impianti obsoleti. Ha chiesto inoltre che si dedichi particolare attenzione alla manutenzione della condotta “Paoloni”, e se sia il caso di dotare l’impianto di sollevamento del Tara di una pompa adeguata alle esigenze di prelievo dell’acqua.
Per la diga di San Giuliano il commissario del Consorzio unico di bonifica ha spiegato che il crollo di una parte rilevante della galleria di circa 600 metri, in zone centrale, comporta interventi complessi all’interno della galleria, che va sgomberata. E’ stato redatto dal consorzio della Basilicata, cui afferisce la diga, un progetto esecutivo e fare gli affidamenti dei lavori in regime di amministrazione ordinaria che non consente di contrarre i tempi, al momento non ben definiti.
La Pauloni, ha chiarito, non è del consorzio unico centro Sud Puglia mas di Eipli-Acque del Sud, quindi la manutenzione non è di competenza.
Con rifermento al canale adduttore il commissario ha precisato di aver già provveduto alle analisi per la caratterizzazione dei depositi da rimuovere ma che il consorzio non è in condizione di occuparsene direttamente per mancanza di risorse finanziarie e umane. Ora gli uffici stanno redigendo un progetto e il relativo quadro economico che sarà girato alla Regione per l’eventuale copertura.